Sciopero taxi oggi a Bologna: 300 auto bianche in corteo. Traffico paralizzato per ore

I tassisti incrociano le braccia dalle 8 alle 22, notevoli disagi per gli automobilisti. Tra le motivazioni il nodo tariffe e il ‘diktat' dell’App per la geolocalizzazione

Bologna, 21 marzo 2023 – Un serpentone bianco ha bloccato la città questa mattina. È partito da piazza della Costituzione il corteo a passo d’uomo dei tassisti bolognesi. Sono circa 300 le auto bianche che hanno raggiunto piazza Maggiore passando da viale Aldo Moro, via della Liberazione, piazza dell’Unità, via Matteotti, poi piazza XX Settembre, via Indipendenza e infine via Rizzoli. E paralizzando il traffico cittadino. 

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Lo sciopero dei tassisti arriva a seguito dell’incontro tra Comune e le categorie (Ascom taxi, Cna Fita taxi, Confartigianato Tp Uiltrasporti, Unica taxi e Uritaxi) che ha prodotto una fumata nera. Lo stop dei taxi dalle 8 di stamane andrà avanti fino alle 22 di sera.

Nella tarda mattinata, dicevamo, il corteo ha raggiunto piazza Maggiore, dove i tassisti hanno parcheggiato le loro auto bianche fino alla fontana del Nettuno (il video dall’alto). Al centro della piazza sono stati accesi alcuni fumogeni rossi ed è scoppiato qualche petardo in forma di protesta. Dopo il presidio sotto a Palazzo D’Accursio, intorno alle 13 il corteo si è sciolto continuando però lo sciopero fino a stasera.

Preoccupazione per la mobilità

“Ieri sera il tavolo è fallito - spiega il segretario regionale di Uiltrasporti, Mirko Bergonzoni - perché l’amministrazione non aveva delle soluzioni. Noi siamo molto preoccupati per la mobilità, per i grandi cantieri che verranno portati avanti. Una situazione che metterà in difficoltà la cittadinanza e questa categoria. È una problema che va concentrato con le organizzazioni sindacali, non va subìto, che è ciò che sta succedendo a noi”.

Traffico paralizzato

Notevoli i disagi al traffico, con la città in tilt per il passaggio del corteo, che è stato presidiato dalle forze di polizia. “Il nostro obiettivo è quello di raggiungere - sottolinea Cosimo Quaranta, Cna Fita - un traguardo che aspettiamo da troppo tempo. Non è possibile che non ci siano atti amministrativi che portino soluzioni ai problemi che abbiamo messo sul tavolo. Chiediamo scusa ai cittadini per il disagio e il disservizio, ma il nostro interlocutore non ha rispetto per noi”. 

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Le motivazioni dello sciopero

"Eravamo disponibili a un accordo – spiega Cosimo Quaranta, Cna Fita –. Ma dal Comune non abbiamo avuto alcun impegno concreto rispetto alle nostre richieste, note da mesi". Per i tassisti, il tema della mobilità in città e quello dell’adeguamento delle tariffe ("ferme dal 2018, a fronte di costi saliti alle stelle") sono "priorità irrinunciabili". Fra i punti della bozza proposta dal Comune, invece, un più preciso monitoraggio del servizio per quantificare il livello di servizio taxi effettivamente svolto, la riorganizzazione dei turni di servizio e di riposo, specie nei fine settimana, un migliore servizio per i disabili e l’aumento delle auto bianche in circolazione – attraverso riorganizzazione dei turni e l’ok a 100 nuove licenze – per rendere il servizio più efficiente. Il Comune si dice pronto a valutare una revisione complessiva delle tariffe alla luce di una maggiore trasparenza per l’utenza e una miglior sostenibilità del servizio.

La carica dei trecento

"Abbiamo oltre 300 taxi in piazza" e quindi quella di oggi è una "ottima manifestazione", afferma Cosimo Quaranta della Cna, lamentando il "non ascolto da parte dell'amministrazione comunale". Per questo "siamo purtroppo costretti a fermarci ancora una volta per rivendicare intanto un diritto alla dignità. E' una discussione lunga con il Comune - spiega Quaranta - che prevede tanti tavoli di confronto, dalla mobilità all'organizzazione dei turni e all'adeguamento delle tariffe. Non riusciamo a trovare un accordo e un punto di contatto". Anzi: "Crediamo che l'incontro avuto ieri abbia toccato un punto molto basso nella dialettica tra noi e il Comune, abbiamo necessità di riuscire a ricostruire un confronto perché altrimenti, purtroppo - avverte Quaranta - queste giornate non saranno le sole e potremmo tornare a breve di nuovo in piazza, se non riusciamo a trovare un'interlocuzione corretta".

Il nodo tariffe

I nodi da sciogliere sono "tanti e stratificati, dalla mobilità al fatto che ancora non riusciamo ad avere un confronto serio sui lavori che partiranno per il tram nei prossimi mesi", riepiloga Quaranta. Così come "manca anche un ragionamento rispetto all'organizzazione e allo sviluppo del servizio": dal Comune "ieri hanno fatto delle proposte e soprattutto messo dei diktat collegati alla geolocalizzazione, ma secondo noi questa non è la strada migliore per avere un buon dialogo con la categoria. Poi, per quanto riguarda la questione delle tariffe, abbiamo presentato ormai un anno e mezzo fa un piano di adeguamento e al momento l'unica cosa che abbiamo per certa è che non si è mossa foglia".

App per la Geolocalizzazione

Sul tema geolocalizzazione, in particolare, dal Comune "propongono di utilizzare un app che geolocalizzi gli operatori durante tutta la giornata, noi ovviamente - continua Quaranta - abbiamo un'impostazione di tipo un po' diverso: non crediamo che la geolocalizzazione sia lo strumento migliore per sviluppare e seguire l'attività della categoria, infatti abbiamo proposto di utilizzare un portale web che avrebbe le stesse funzioni in termini di definizione della presenza, che è quello che ci ha chiesto l'amministrazione, e anche in termini di qualità del servizio". Ma da parte di Palazzo D'Accursio "c'è un aut aut, quindi vorrebbero a tutti i costi imporci un'app che l'amministrazione pare abbia pronta- prosegue il rappresentante di Cna- anche se se ne parla da quattro anni e non l'abbiamo ancora vista: quando la vedremo, un giorno, capiremo com'è fatta e quindi capiremo se in termini di privacy e di tutela dei dati sensibili, sia nostri che dei clienti, è in condizione di dare risposte al 2023 e non sia invece una semplice app di controllo dove magari vendiamo qualche dato a società terze".

Taxi, lo scontro politico

Da una parte il centrodestra bolognese, che si schiera al fianco dei tassisti in sciopero. dall'altra il consigliere comunale con delega al Turismo Mattia Santori, secondo cui l'occupazione del crescentone è uno "spettacolo indecente". Vediamo le posizioni opposte. Fdi, Lega, Bologna ci piace e dell'ex leghista Francesca Scarano puntano il dito contro l'amministrazione comunale, spiegando che le ragioni delle associazioni di categoria "le sosteniamo senza se e senza", dichiara il capogruppo di Fdi in Consiglio comunale, Stefano Cavedagna, partecipando al presidio dei tassisti in piazza Maggiore. "Il Comune, più che aprire un dialogo - continua il meloniano - impone dei diktat" e tra questi c'è la volontà di prevedere "ben 100 licenze" in più rispetto a quelle attuali. Ma quello dei taxi "è un servizio pubblico, di interesse economico generale anche per come è definito dall'Unione europea. Quindi o lo si tratta come un vero servizio pubblico e quindi si dialoga con la categoria, si ascoltano le sue esigenze, la si mette in condizione di poter lavorare- sottolinea Cavedagna- o altrimenti lo si tratta come un mezzo privato, che effettivamente non è perchè deve servire la città secondo esigenze ben chiare".

Lo sciopero di oggi "è la logica conseguenza delle scelte del Comune", dichiarano in una nota congiunta Matteo Di Benedetto e Samuela Quercioli, capigruppo rispettivamente della Lega e di Bologna ci piace a Palazzo D'Accursio.

Stando invece all'amministrazione, dicevamo, la protesta dei tassisti è considerata uno "spettacolo indecente", e Mattia Santori attacca a testa bassa: "Non entro nel merito della protesta e delle rivendicazioni, saranno il sindaco e l'assessora a farlo", scrive Santori su Facebook. "Ma da cittadino e delegato al Turismo - aggiunge il consigliere del Pd - posso dire che nel 2023 vedere piazza Maggiore invasa dai taxi e dai loro clacson è uno spettacolo indecente? La forma è sostanza".

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