Bonaccini e terzo mandato: il popolo del Pd insiste

Il governatore alla Festa dell’Unità: "Pronto a fare quello che chiede il partito. E la luna di miele tra Meloni e gli elettori di centrodestra è già finita"

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Bologna, 15 settembre 2023 – Non esclude un terzo mandato alla guida della Regione il presidente Stefano Bonaccini, che si dice disponibile a fare "quello che il Pd mi chiederà". Parole che hanno suscitato reazioni immediate da parte della platea della Festa dell’Unità.

"Chiedetelo anche a noi iscritti e agli elettori" ha scandito una signora tra il pubblico, chiedendo a Bonaccini di restare per altri 5 anni in viale Aldo Moro. Ipotesi che il governatore non ha escluso. "Il Pd, anche se non lo dà troppo a vedere, sta abbastanza bene", ha rassicurato. "L’unica cosa che dobbiamo evitare di fare – ha aggiunto – è litigare tra di noi, perché la daremmo vinta alle destre". Invece, l’obiettivo deve essere quello di lasciare da parte conflitti e tensioni e "puntare finalmente a vincere qualche elezione". Proprio per evitare ulteriori tensioni, dopo aver perso la corsa per la segretaria, Bonaccini ha deciso di "fare il presidente del partito". "Volevo dare un segnale", ha detto, e "continuare a lavorare per un partito in cui ho sempre militato e dal quale non sono mai uscito".

L’obiettivo, adesso, è concentrasi sulle Europee e sulle Amministrative del prossimo anno, appuntamenti elettorali da affrontare "insieme" agli altri partiti del centro sinistra. "Da soli non si vince – ha sottolineato Bonaccini – e Elly Schlein ha fatto benissimo a fare la battaglia sul salario minimo legale" perché "ha unito le opposizioni". Un passo importante, soprattutto in un momento in cui la "luna di miele" tra l’elettorato di destra e Giorgia Meloni "è terminata davvero".

“Mi ha fatto inorridire vedere Meloni insieme ad Orban", ha proseguito Bonaccini, che non ha esitato ad elencare quelli che secondo lui sono i fallimenti dell’esecutivo, a partire dalle politiche sull’immigrazione, ai rincari dell’energia, fino alla crisi che morde e alla manovra che "sarà fatta con un po’ di mance che per forza dovranno dare". Tra i tanti temi e le tante battaglie da portare avanti, Bonaccini ha indicato come prioritaria quella della difesa della sanità pubblica. "In un paese dove c’è solo la sanità privata – ha detto – non ci voglio vivere". "Se dobbiamo tagliare il costo del lavoro, altro che flat tax – ha aggiunto –: direi che i primi stipendi da aumentare sono quelli degli operatori sanitari, sennò nei prossimi anni rischiamo di trovarci nei guai. E come secondo punto, alziamo i salari dei medici". Di fronte alla stagnazione e alla crisi economica che si profila, inoltre, per Bonaccini "non bisogna dimenticare i professionisti, gli imprenditori, gli artigiani e le partite Iva. Non voglio lasciarli indietro – ha aggiunto - ne regalare i loro voti alla destra".

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