Bologna Inter, Arnautovic torna al Dall’Ara: fischi o applausi?

Sabato 9 marzo alle 18 i rossoblù sfidano la capolista: l’accoglienza del tifo all’ex centravanti rossoblù divide la città. Da simbolo della squadra a rivale, con Thiago Motta qualcosa non andò e in estate scelse di andare in una big

Bologna, 8 marzo 2024 – Marko Arnautovic tornerà per la prima volta al Dall'Ara (tutto esaurito) dal suo addio sabato 9 marzo alle 18. L'attaccante, passato all'Inter quest'estate, varcherà quindi di nuovo quello che è stato il suo stadio dal 2021 al 2023. Bologna-Inter sarà anche il suo ritorno. 

Bologna-Inter, Marko Arnautovic tornerà al Dall'Ara da avversario: quale sarà l'accoglienza del tifo rossoblù?
Bologna-Inter, Marko Arnautovic tornerà al Dall'Ara da avversario: quale sarà l'accoglienza del tifo rossoblù?

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Uno stadio che l'aveva fin da subito incoronato idolo di quel Bologna quando arrivò, che aveva alla guida Sinisa Mihajlovic e che veniva da stagioni di alti e bassi in campionato. E, soprattutto, aveva fame di un numero 9 della qualità di Arnautovic. Un'accoglienza da re per Marko: con migliaia di tifosi che avevano salutato l'ingresso del centravanti in via Indipendenza tra fumogeni, cori e bandiere. Lui, sceso dalla macchina, aveva salutato il suo nuovo popolo, sventolando una sciarpa rossoblù. L’inizio perfetto.

Storia d’amore

Una storia d'amore partita subito col piede giusto: alla sua prima stagione Arnautovic mise a segno 14 gol in 33 presenze in Serie A, dimostrandosi il faro di un campionato cominciato benissimo da quel Bologna (a dicembre orbitava intorno al quinto posto) ma terminato in calando. Con Sinisa, Marko aveva creato un legame fortissimo: del resto, proprio il tecnico serbo insieme al direttore Sabatini lo volle a tutti i costi in rossoblù, richiamando l'attaccante nel calcio che conta dopo due anni passati in Cina.

Durante la sua seconda stagione sotto le Due Torri Arnautovic partì ancora meglio: 6 gol nelle prime 6 giornate, a trascinare un Bologna che boccheggiava nei bassifondi. Poi l'esonero di Mihajlovic e qualcosa si rompe: Thiago Motta le prime giornate dà fiducia a Marko, che segna pure, seppur con esultanza polemica verso la panchina, contro il Sassuolo. Sintomo che qualcosa già non andava: la pausa Mondiali allentò le tensioni, fino alla gara con la Roma del 4 gennaio, che lo rivide titolare.

Da lì, iniziò il calvario di Arna: l'infortunio al piede lo condizionò per tutto il resto della stagione e, quando fu di nuovo disponibile, Motta gli preferì Sansone, Zirkzee e persino Aebischer falso nueve. Tornò a giocare nel finale di campionato, riuscendo a staccare la doppia cifra: 10 gol in campionato.

La rottura e il rapporto con Motta

Thiago ha sempre giustificato lo scarso impiego di Marko con la sua condizione fisica non eccelsa, rendendolo di fatto un giocatore come gli altri. Quello che poi è diventato il vero segreto del tecnico rossoblù, che ha permesso di costruire un Bologna in grado di orbitare in zona Champions League grazie al lavoro e alla meritocrazia.

E pensare che all'inizio della sua avventura sotto le Due Torri, Motta fu fischiato dallo stadio per la sostituzione di Arnautovic. Oggi, sembra essersi capovolto il mondo: quei fischi si sono trasformati in applausi, a Bologna è esplosa la Motta-mania (con tanto di petizione per farlo rimanere e striscione della curva) e una città intera è estasiata dal calcio dell'allenatore italo-brasiliano.

E Arnautovic? L'ambiente sembra esserselo dimenticato, domani potrebbe partire titolare e chissà che non risvegli qualche vecchio ricordo nei tifosi: saranno fischi, per aver scelto e voluto l'Inter a fine campionato, o applausi per quanto fatto in rossoblù? La cosa certa è che l'addio dell'attaccante ha giovato a tutti: Zirkzee in primis, che ora guida un Bologna da Champions.

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