REDAZIONE CESENA

Addio a Don Luciano, maestro delle omelie

Oggi al santuario dell’Addolorata ultimo saluto al prete Bugnola, morto lunedì. Con l’oratoria calamitava i fedeli. Gli illustri predecessori

di Andrea Alessandrini

Ultimo saluto, questa mattina alle 11, alla chiesa dei Servi che per vent’anni l’ha visto catturare l’attenzione e il cuore dei fedeli nelle sue proverbiali omelie, per don Lorenzo Bugnola, morto lunedì a 86 anni, missionario del Preziosissimo Sangue, l’ordine che ha come sede storica il santuario dell’Addolorata, più familiarmente chiesa dei Servi. Dopo la liturgia, il feretro verrà trasportato a Verona per la tumulazione.

Don Bugnola ha tenuto alta la fama dei sacerdoti omileti cesenati, col dono dell’oratoria al servizio dell’evangelizzazione. La chiesa dei Servi non fa parrocchia, ma ci sono stati fedeli cesenati che si sono fidelizzati alla sua messa domenicale, provenendo da varie parti della città. Ascoltare don Luciano commentare il vangelo e contestualizzarlo, a volte con traiettorie estrose ed ardite nell’attualità del vissuto quotidiano, è stato per molti un punto fermo. In effetti le sue omelie contenevano talora riferimenti alacri e ironici anche a materie più prosaiche come il tifo per il Cesena e i ’santini’ per l’Inter vincitrice dello scudetto, ma che scaturivano sempre da una premessa di riflessione vangelica. Anche nei confronti dei vertici della chiesa, pur fedelissimo alla dottrina e senza mai cedere all’irriverenza, don Bugnola non dimostrò sudditanza psicologica, come quando esortò i cardinali riuniti in conclave a sbrigarsi con la fumata bianca per eleggere il successore di papa Benedetto XVI.

In un’omelia confidò perfino di avere un cassetto pieno di lettere di richiamo da parte delle autorità, ma col sorriso sulle labbra e facendo cpaire che non gli avevano fatto perdere il sonno. "Gli dicevo che era un po’ anarchico – confida amabilmente don Piero Alteri, decano dei sacerdoti cesenati, coetaneo di don Bugnola e anch’egli apprezzato omileta – ma era bravissimo nell’eloquio e sapeva conquistare i fedeli durante le messe. In passato abbiamo avuto in diocesi altri sacerdoti con il dono dell’oratoria fulgida, dai compianti don Emilio Casadei, parroco di San Bartolo a don Lino Mancini, parroco di San Domenico".

"Le ’prediche’ – continua don Piero Altieri - dovrebbero sempre prendere le mosse dalle Sacre Scritture e poi sta alla libertà del sacerdote calarle nel contesto anche sociale, ma al centro deve stare sempre la buona novella, non il sacerdote con il suo pur forbito e piacevole eloquio". Don Luciano Bugnola aveva anche il dono di stringere rapporti non convenzionali con le persone e non solo con i fedeli.

"Non sono un praticante - spiega l’imprenditore Marco Giangrandi – ma come tanti ho molto apprezzato don Luciano e mi ha profondamente addolorato la sua morte. Veniva ogni sabato nella mia cartoleria in piazza della Libertà a fare i regali per i ’suoi’ bambini ed erano incontri toccanti che porterò sempre nel cuore. Quel sacerdote sapeva entrarti dentro e lascerà un vuoto".