
Il team di un’agenzia cittadina di Soloaffitti, azienda cesenate leader in italia
Cesena, 15 agosto 2020 - È ancora incerto il destino degli universitari cesenati in vista di settembre, e a pagarne le conseguenze è il mercato immobiliare, che vive oggi un periodo di titubanza ed esitazione, soprattutto per gli affitti degli studenti fuori sede. Anche a Cesena, ormai città universitaria a tutti gli effetti, le conseguenze della pandemia si fanno sentire: richieste di riduzione del canone di affitto o di risoluzione dei propri contratti sono state avanzate da diversi studenti, lontani dalle aule universitarie da mesi e alle prese con la didattica a distanza e lo smartworking.
Il lockdown ha infatti spinto la maggior parte dei fuori sede a tornare nelle proprie città di origine, senza esonerarli dal pagare gli affitti. La loro ripartenza è messa a dura prova e i tanti dubbi che circondano la ripresa a settembre complicano ancor di più la situazione. Non sarà certo come negli anni passati, in cui già nei mesi estivi gli studenti si muovevano per accaparrarsi la stanza migliore. Il mercato per il prossimo anno accademico non si è ancora attivato – confermano gli addetti ai lavori –, ma alcuni, seppur tiepidi, segnali di ripartenza arrivano dai diversi annunci che iniziano ad occupare le bacheche di gruppi Facebook e siti internet dedicati.
La speranza di una ripresa per i prossimi mesi è comunque viva. "Questo è un anno particolare, c’è molta incertezza, per cui le telefonate e le richieste arrivano in maniera più blanda, siamo partiti un po’ più in sordina – spiega Giovanni Scarpellini, responsabile dell’agenzia Solo Affitti di via Battisti, sede del franchising immobiliare cesenate leader in Italia per l’affitto –. Negli ultimi mesi ci sono state alcune disdette e risoluzioni di contratti da parte degli universitari, tuttavia in numero abbastanza limitato. Ancora è presto, solitamente il boom di richieste arriva verso fine agosto e settembre, con i test di ammissione, per cui occorre aspettare: gli studenti non sanno ancora come e quando riprenderanno le lezioni in presenza, molte facoltà prevedono di non reiniziarle prima di febbraio".
I dubbi non sembrano però aver avuto effetti sui prezzi degli affitti: negli annunci una stanza singola viene offerta ad un costo che oscilla tra i 240 e i 300 euro mentre un prezzo più modesto interessa chi si accontenta di un posto in una doppia. L’emergenza sanitaria non ha quindi cambiato e non cambierà totalmente l’incombenza degli affitti per gli universitari fuori sede che torneranno in città. Se prendere tempo è la strategia prevalente, i locatari sembrano disponibili ad attendere.
"In generale , le richieste di affitto nel Cesenate sono alte e molte di queste vengono proprio dagli studenti universitari, che hanno catalizzato una parte notevole delle locazioni – continua Scarpellini –. Si tratta di un mercato presente e attivo in città: anche in questo periodo incerto non c’è il pericolo di stanze sfitte, la domanda è nettamente superiore all’offerta e se i proprietari non riceveranno sufficienti richieste da parte degli universitari non avranno problemi a deviare verso l’affitto tradizionale". La pandemia ha sicuramente mischiato le carte del futuro degli universitari cesenati e non solo, dunque occorre aspettare settembre per sperare di rimetterle in ordine.