Cesena, l'allarme: "Il Savio minaccia il mio ristorante"

L’allerta di un imprenditore dopo l’alluvione nelle Marche: "Scarsa manutenzione sugli argini del fiume"

Francesco Russo da 12 anni gestisce il ristorante ’La Mentana’ Mercato Saraceno

Francesco Russo da 12 anni gestisce il ristorante ’La Mentana’ Mercato Saraceno

Cesena, 23 settembre 2022 - "Le immagini di quello che è accaduto nelle Marche sono impossibili da dimenticare. Per questo quando mi affaccio dalla terrazza del mio ristorante e guardo il fiume, non posso fare a meno di preoccuparmi. Perché la manutenzione dovrebbe essere fatta con costanza e regolarità nei momenti di ‘calma’, non a ridosso di quelli critici o, peggio ancora, quando ormai i danni sono stati fatti". L’amara riflessione è di Francesco Russotto, che da 12 anni gestisce il ristorante ‘La Mentana’ di Mercato Saraceno, a due passi dal fiume Savio che in corrispondenza del suo locale – e certamente non solo lì – è caratterizzato da poca acqua e tanta vegetazione incolta.

"Generalmente - spiega Russotto – gli interventi nell’alveo vengono effettuati un paio di volte all’anno, ma spesso a seguito di segnalazioni dei cittadini e degli operatori che come me hanno le loro attività che si affacciano in zona. Quest’anno però i tempi si stanno ulteriormente dilazionando e i risultati sono impossibili da ignorare. La vegetazione è cresciuta fino a lambire il nostro ristorante come i muri di diversi altri edifici. Esteticamente non è certamente il massimo, ma in cima alla lista c’è il tema della sicurezza. La percezione attuale è magari ingannevole, perché il livello dell’acqua è basso, ma i fatti tragici che negli ultimi giorni hanno colpito duramente le Marche sono un avvertimento che non può essere ignorato: in pochissimo tempo, il quadro ambientale può cambiare radicalmente provocando danni enormi. E questo è valido a maggior ragione quando il letto dei fiumi si trova in un cattivo stato di manutenzione: in mezzo a tutta questa vegetazione che prolifera ovunque, come e dove defluirebbe l’acqua?".

Russotto indica tronchi d’albero rimasti incagliati a metà del guado del Savio e piante di ogni genere e altezza che riempiono il paesaggio. "Ho segnalato il caso all’amministrazione comunale, la questione non si può ignorare". In effetti la replica della sindaca Monica Rossi, che proprio nelle ultime ore stava effettuando sopralluoghi nella zona del fiume, è immediata: "Siamo in stretto contatto con la Regione, che è deputata agli interventi sul fiume e abbiamo sollecitato il loro coinvolgimento. Il punto è che questo tipo di operazioni devono essere eseguite in periodi specifici dell’anno. Per esempio durante i mesi estivi, quando è in corso la nidificazione non possono essere effettuati. In ogni caso mi preme tranquillizzare l’opinione pubblica sui paventati rischi legati alla sicurezza, che non sussistono. Il Savio nel nostro tratto non ha mai generato situazioni di allarme e la manutenzione continuerà ad essere svolta con regolarità. I tempi indicati da Bologna parlavano del mese di settembre: si tratta dunque di aspettare ancora pochi giorni, dopo di che il colpo d’occhio tornerà a essere radicalmente diverso".