Bagno Gino da demolire: “Concessione per le opere scaduta il 31 dicembre”

Il sindaco di San Mauro Pascoli replica all’imprenditore Ottaviani. "Non ha chiesto il rinnovo, la struttura poi è parzialmente distrutta"

Gianni Ottaviani davanti alla struttura

Gianni Ottaviani davanti alla struttura

Cesena, 23 aprile 2024 – «Il titolare del Bagno Gino aveva una concessione in deroga per realizzare le opere che scadeva il 31 dicembre 2023, lui non ha chiesto il rinnovo e, viste anche le condizioni attuali della concessione, noi ora riteniamo non opportuno il rinnovo". In questi termini il sindaco Luciana Garbuglia di San Mauro Pascoli interviene sulla questione scottante della spiaggia di San Mauro Mare e risponde alle critiche mosse dall’imprenditore Gianni Ottaviani e dal suo legale, che si oppongono all’ordine di demolizione dello stabilimento balneare.

Ricordiamo che il Bagno Gino venne costruito su un permesso rilasciato nel 2006 alla società Verdemare di Ottaviani. Recentemente l’erosione ha cancellato la spiaggia davanti alla piattaforma della concessione, dove negli anni passati c’erano dieci file di ombrelloni. Nel frattempo fra il concessionario e l’Amministrazione i rapporti non sono filati liscio ed inoltre nel 2015 la società Verdemare ha cessato di condurre l’attività, che è andata in capo a Gianni Ottaviani in qualità di impresa individuale.

La situazione ha avuto una svolta nell’ultimo mese. Lo scorso 20 marzo infatti la Giunta comunale di San Mauro Pascoli con una delibera ha avviato il procedimento dell’ordinanza di demolizione dello stabilimento, dando tre mesi di tempo, trascorsi i quali, se Ottaviani non rispetta l’ordinanza, sarà il Comune a demolire il Bagno Gino a spese della società Verdemare. Il responsabile dell’Ufficio tecnico ha poi scritto al titolare della concessione, comunicando la decisione del Comune, che è stata trasmessa anche ad altri enti ed istituzioni competenti in materia di demanio marittimo. Il documento è arrivato il 22 marzo e contiene sostanzialmente la decadenza della concessione e l’ordine di ripristinare i luoghi. Una settimana dopo, il 29 marzo, Gianni Ottaviani ha scritto al Comune tramite il suo legale Emiliano Molinari, contestando la delibera del 20 marzo 2024 della Giunta comunale e la successiva comunicazione di avvio del procedimento, sia in relazione alla decisione assunta e sia in relazione allo stesso iter che corrobora tale decisone, in quanto sarebbero erronei in virtù di una serie di argomentazioni che sono state messe nero su bianco in una lunga relazione di profilo legale, in cui chiede l’annullamento della delibera del 20 marzo scorso e l’archiviazione dell’ordinanza di demolizione.

Il sindaco Luciana Garbuglia è di tutt’altro parere e spiega perchè il Bagno Gino adesso deve essere demolito: "Questo stabilimento balneare è stato realizzato attraverso una concessione in deroga del consiglio comunale del 2006, che scadeva il 31 dicembre 2023. Non si tratta di una concessione ordinaria come le altre e secondo quanto stabilito e deliberato dal consiglio comunale, vi era l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi entro 3 mesi ed il temine è scaduto il 31 marzo. Inoltre dobbiamo considerare anche lo stato in cui si trova oggi la struttura, che è parzialmente distrutta dall’erosione e si trova di fatto in mezzo all’acqua. C’è poi da valutare il fatto che non è stata avanzata la richiesta del rinnovo e noi, lo ribadisco, ora non riteniamo opportuno rinnovare la concessione in deroga". La posizione dell’amministrazione comunale di San Mauro Pascoli è dunque chiara e Ottaviani con il suo legale deve decidere se ricorrere o meno al Tar, visto che il termine d’impugnazione della delibera scade il 20 maggio, cioè fra meno di un mese.