
I giovani talenti
L’idea di base è insegnare a giocare a basket. Per quello servono un paio di canestri, un cesto di palloni e un carnet di buone indicazioni su come cavarsela quando gli avversari non sono collaborativi. Poi viene tutto il resto. Il resto per esempio è prendere un gruppo di 24 ragazzini di 10 e 11 anni, caricarli sui pulmini e invitarli a trascorrere due notti lontano da casa (per tantissimi di loro per la prima volta senza mamma e papà nella stanza a fianco) per farli crescere ancora. Non solo con la palla in mano. E farli divertire. E cementare rapporti tra compagni di squadra che già ora possono diventare amicizie. Eccolo qui il lato più bello dello sport, cesellato sulla pelle di aspiranti campioni che con l’animo in spalle e con addosso le felpe con la giraffa della Cesena 2005 lo scorso fine settimana sono sbarcati a Zocca, sotto la pioggia battente e a due passi dalla casa di Vasco Rossi. Per crescere, per divertirsi. Per provare a vincere, si intende, cimentandosi con avversari inediti, arrivati da altre regioni, dalla Lombardia alla Toscana, che giocano diversamente, che fanno cose che prima non ti aspettavi e che ora hai iniziato a conoscere. Settimo e decimo posto, due coppe e tanti ricordi. Si parte da qui.