Certificati falsi per no vax: l’indagine è partita al 'No paura day' di Cesena

False esenzioni all’uso delle mascherine. La digos: i primi dubbi da un certificato esibito in piazza del Popolo. Sarebbero centinaia i documenti rilasciati dietro compenso da un medico ligure

Una delle tante manifestazioni No paura day in piazza del Popolo

Una delle tante manifestazioni No paura day in piazza del Popolo

Cesena, 20 novembre 2021 - E’ iniziata a Cesena l’inchiesta giudiziaria che ha portato all’emissione di 21 avvisi di garanzia firmati dal sostituto procuratore Lucia Spirito a carico di un medico di Sestri Levante, in provincia di Genova, e venti persone che hanno chiesto e ottenuto da lui certificati a pagamento per l’esenzione dall’uso della mascherina o dalla vaccinazione contro il virus Covid-19. Altri due avvisi di garanzia sarebbero in partenza dalla Procura della Repubblica di Forlì.

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I dettagli dell’operazione di polizia condotta dalla Digos sono stati illustrati ieri in Questura a Forlì dai vice questori Maurizio Maccora, capo di gabinetto, ed Enrico Gardini, dirigente Digos. Il primo sequestro di una certificazione sospetta è stato compiuto nell’aprile scorso in Piazza del Popolo a Cesena, durante uno degli appuntamenti settimanali ‘No paura day’: controllando le persone che non indossavano la mascherina, è stata esibita ai poliziotti un documento firmato dal dottor Roberto Santi che certificava la presenza di patologie non compatibili con l’uso della mascherina. Insospettiti dal fatto che il certificato era stato rilasciato da un medico di Genova a una persona della nostra provincia, gli agenti hanno trattenuto il documento per compiere accertamenti, dai quali è emerso che la certificazione era stata rilasciata senza che il paziente fosse stato visitato, né che avesse fornito al medico documentazione sanitaria attestante precedenti patologie.

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Da qui le indagini si sono allargate e sono state individuate le altre persone che hanno usufruito delle certificazioni del dottor Roberto Santi e mercoledì 10 novembre sono state effettuate 13 perquisizioni. Pochi giorni dopo ai 21 indagati (tra i quali un insegnante e tre sanitari) è stata notificata la chiusura delle indagini preliminari. I reati contestati sono falso ideologico, ricettazione e utilizzo di certificazione sanitarie false. Alcuni degli indagati, infatti, avevano ottenuto le certificazioni per i figli minorenni e le hanno inoltrate a scuola; in due casi, poi, le certificazioni sono state allegate ai ricorsi presentati ai prefetti di Forlì e Modena contro le sanzioni ricevute per mancato uso della mascherina.

A Cesenatico ha destato scalpore la presenza tra gli indagati di Michela Strada, 41 anni, candidata del Pd alle recenti elezioni comunali alle quali ha ottenuto 50 preferenze e non è stata eletta. Quella romagnola non è l’unica inchiesta giudiziaria a carico del dottor Roberto Santi, che il 21 ottobre è stato sospeso dalla professione per 10 mesi: a Genova ce n’è un’altra, ancora nella fase delle indagini preliminari. E’ probabile che siano centinaia i certificati rilasciati dal dottor Santi, che un anno fa, il 21 novembre 2020, parlò dal palco nella prima manifestazione di protesta in Piazza del Popolo a Cesena. Le modalità per ottenere i certificati erano semplici: bastava scrivere una mail al dottor Santi, che ha un sito internet personale con i recapiti, fare il bonifico (quelli riscontrati vanno da 13 a 120 euro) e il certifcato arrivava a giro di posta (elettronica).