
L’esultanza con Klinsmann dopo il rigore parato a Pohjanpalo (Foto Ravaglia)
Una vittoria sul Palermo, che al Manuzzi tra l’altro non arrivava da trent’anni esatti (l’ultimo successo sui siciliani fu infatti nella stagione 1995-96) e che ha certificato la permanenza del Cavalluccio in cadetteria. Si possono tracciare i primi bilanci che dicono che l’obiettivo di stagione, la salvezza ’tranquilla’ è stato raggiunto. Soddisfatto anche l’aggettivo ’tranquilla’ visto che Prestia e compagni hanno galleggiato sempre ben sopra la linea pericolosa, scendendo al massimo al tredicesimo posto ed è successo dopo la nona di andata, conseguenza della doppia sconfitta con Pisa e Sampdoria. Non solo, è rimasto anche per 23 gare dentro l’ottava posizione valida per i playoff raggiungendo il miglior piazzamento, il quarto posto mantenuto poi per tre turni, a metà sempre dell’andata grazie al bis di vittorie contro Südtirol e Cittadella, seguite dal pari con la Reggiana in casa. Questi sono dati che vengono consegnati alla storia e le statistiche, si sa, sono le uniche che poi vengono ricordate. Si dirà che nella stagione del ritorno in serie B il Cesena ha disputato un discreto campionato raggiungendo alla fine la salvezza, appunto, tranquilla. Discreto che può diventare buono se negli ultimi due turni il Cesena riuscirà a mettere in cascina fieno sufficiente per approdare all’extra time valido per la promozione, ma poi c’è la variabile delle altre in corsa. I bianconeri devono ovviamente suonare una sinfonia perfetta a cominciare dall’uscita di Cosenza di venerdì sera dove, contro una squadra già retrocessa, non deve sfuggire il bottino pieno per poi giocarsi tutto nel derby di martedì 13 a Modena.
Non dipende solo dal Cavalluccio, dicevamo, perché gli altri, il Bari in particolare, deve nello stesso tempo fare qualcosa in meno. I pugliesi come il Cesena sono attesi da due trasferte, la prima a Cittadella, complicata vista la situazione dei veneti giunti all’ultima chiamata per la salvezza. I biancorossi poi chiuderanno a Bolzano contro un Sudtirol ormai sicuro della permanenza in B. Anche il Palermo, con la caduta in Romagna, ha rimesso in discussione la sua qualificazione ai playoff, ma un punto in più a due giornate dal termine è ancora un buon margine ed i rosanero hanno due impegni al Barbera: il primo ostico contro il Frosinone, l’ultimo in discesa con la Carrarese. Incroci di gare e di destini tutto da gustarsi con il cuore leggero e la mente sgombra di chi il suo traguardo lo ha già tagliato ed ora può solo divertirsi. Tornando alla gara contro i siciliani in campo finalmente si è rivisto il Cesena ammirato a cavallo di gennaio e febbraio, quello che se non con il gioco portava a casa il risultato con la forza del gruppo. Viene ovviamente spontaneo chiedersi cosa sarebbe successo se la stessa ’tigna’ fosse stata messa in campo nei due mesi in cui si è rimasti a digiuno di vittorie e ci si è resi anche protagonisti di prove incolori come a Mantova o in casa contro il Frosinone. Come sempre ci si rende conto solo ai titoli di coda che anche un punto in più avrebbe fatto la differenza, ora però si può solo guardare avanti.
Andrea Baraghini