Cesena, chiesa devastata dopo una lite. Il parroco: "Non so spiegarmi il gesto"

Lite tra due fedeli dopo il rito della Pasqua ortodossa. Padre Silviu Sas: "Sono molto dispiaciuto, la nostra comunità è unita, sono bravissime persone"

Padre Silviu Sas nella chiesa devastata (foto Ravaglia)

Padre Silviu Sas nella chiesa devastata (foto Ravaglia)

Cesena, 29 aprile 2019 - Sbalordito e confuso. La chiamata delle forze dell’ordine che gli comunicavano che due ‘fedeli’ aveva devastato la sua chiesa è piombata su padre Silviu Sas – sacerdote di rito ortodosso rumeno a cui il vescovo ha affidato da cinque anni la Chiesa dell’Istituto Lugaresi, ossia l’oratorio della Madonna della Misericordia – come una doccia fredda.

Padre Silviu quando ha saputo che la chiesa era stata messa a soqquadro?

“Fino a quando non mi ha chiamato la polizia non mi sono accorto di nulla. Siamo stati in chiesa fino alla quattro della mattina di ieri per celebrare i riti della nostra Pasqua, la liturgia e la benedizione dei cibi poi i fedeli sono andati a casa propria”.

Come si sono svolti i fatti?

“Non saprei. Immagino che i due uomini erano alla funzione notturna, come tutti gli altri fedeli. Quando ho chiesa sono andati tutti via. Immagino abbiano bevuto un po’, poi al mattino sono tornati qui e hanno combinato questa gran confusione”.

Avete fatto una conta dei danni?

“Per fortuna non sono molto consistenti. Abbiamo rimesso a posto le panche, ripulito i pavimenti dai fiori e dai cocci di alcuni vasi rotti e dal sangue”.

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Tutto è già tornato come prima?

«Probabilmente prima di officiare di nuovo ci sarà bisogno di un rito purificatore”.

Come si svolgono le funzioni religiosa nella vostra comunità?

“Intanto mi preme dire che finora non ci sono mai stati problemi di questo tipo”.

In quanti frequentano la sua chiesa?

«I fedeli che gravitano intorno alla nostra chiesa sono circa 150. La chiesa ci è stata concessa dalla Curia proprio perché la teniamo pulita, in ordine e la frequentiamo tre volte la settimana, come da accordi con il vescovo Douglas».

Lo ha sentito?

«L’ho chiamato subito, stamattina, per informarlo di quanto accaduto e confrontarmi con lui sul da farsi».

Come si sente ora?

“Sono molto dispiaciuto, la nostra comunità è unita, sono bravissime persone. Spero solo che questo episodio non coinvolga chi non c’entra nulla”.

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