
Il chiosco di padina in piazza Almerici nella nuova ubicazione rispetto a quella precedente in piazza Fabbri
Le piazze dei chioschi non fatti, quelle che avrebbero dovuto averli e sono invece sono senza. Il caso più recente e che ogni giorno sfila sotto gli occhi dei passanti è il chiosco di piadina in piazza Almerici che con le pareti effigiate delle immagini delle Malatestiana pare un’appendice esterna della Biblioteca.
Da quando i lavori di riqualificazione delle Tre Piazze si sono conclusi, circa un anno fa, è ancora chiuso. E non è un bel vedere, in una parte di piazza che ha bisogno di punti di attrazione. Un chiosco che con il passaggio dalla Malatestiana nel cuore del centro avrebbe di che lavorare. In realtà la sua chiusura era avvenuta mesi prima dell’estate 2023 durante lo svolgimento del cantiere quando ad essere occupata fu piazza Fabbri, la precedente sede del chiosco che poi, come prevedeva il progetto dei lavori, è stato spostato nella nuova e un tempo già occupata ubicazione in modo tale che la vista della Biblioteca Malatestiana non venisse occultata. Ma per i titolari il tempo ora stringe e debbono disporsi in tempi brevi all’apertura del chiosco. "La concessione è stata rilasciata giusto un anno fa - spiega l’assessora allo sviluppo economico Francesca Lucchi –, ma la titolare ha sospeso l’attività, come il regolamento prevede per sei mesi più sei. La sospensione scade dunque entro settembre".
"Noi siamo intenzionati ad aprire - affermano dal canto loro i titolari – abbiamo avuto problemi burocratici non indifferenti che hanno complicato le procedure delle apertura". A settembre, in ogni caso, ci sarà il redde rationem, nell’uno o nell’altro caso, l’apertura dei titolari o l’intervento del Comune per l’eventuale nuovo bando.
Cinque anni sono passati, bisogna risalire al precovid – invece – da quando l’imprenditore Christian Pagliarani, a nome del Trilogy Group, presentò il progetto di realizzazione e gestione di due chioschi con proposte enogastronomiche nella piazza della Libertà appena riqualificata che però non vennero mai realizzati perché l’impresa, in corso d’opera, modificò i suoi progetti, dovendoli adattare alla situazione della pandemia e del periodo ad essa successivo. Quei due chioschi tuttavia erano stati assegnati in seguito ad una gara indetta nel 2018 dall’amministrazione comunale. L’imprenditore ebbe poi a dire che non era esclusa l’apertura dei due chioschi, ma ciò non è avvenuto e un quesito si pone: dopo cinque anni l’amministrazione comunale è intenzionata a intervenire per riformulare il bando cercando imprenditori intenzionati ad investire?
"Va premesso che è passato molto tempo – afferma sempre la assessora Francesca Lucchi – e che col covid si sono modificati i piani economici delle attività, perciò crediamo che vada condiviso con chi si era aggiudicato il bando il permanere o meno dell’interesse dell’operazione, fase a cui seguiranno le scelte opportune che verranno assunte dalla amministrazione comunale".
Andrea Alessandrini