Cold case a Cesena, Chiara e Cristina: quelle due ragazze scomparse e l’incubo del mostro in città

La Golinucci sparì l’1 settembre davanti al convento, la Bolognesi il 7 ottobre a Ponte Abbadesse. L’avvocata dell’associazione Penelope: “C’è un unico killer”

Quelle due ragazze scomparse  e l’incubo del mostro in città

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Cesena, 1 febbraio 2023 – "Ricordo benissimo quei mesi, come potrei dimenticarli? Due ragazze scomparse a distanza di poco più di un mese l’una dall’altra, nella piccola Cesena. Il clima era tremendo, si era diffusa la paura della presenza di un ‘mostro’ che potesse mettere a rischio la sicurezza di tutti".

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Le parole – e soprattutto i ricordi – sono di Marisa Degli Angeli, la madre di Cristina Golinucci, un’altra giovanissima che a cavallo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno del 1992 era uscita di casa senza più fare ritorno.

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Mamma Marisa non entra nei particolari di quei giorni, ma le emozioni sono forti, oggi come allora, perché certe tragedie non basta l’eternità per lenirle. Tra l’altro in passato anche la stessa Degli Angeli, che ancora chiede verità e giustizia per sua figlia Cristina, aveva ipotizzato che le scomparse potessero essere collegate. Ipotesi che ora torna evidentemente più che mai attuale, visto che un’indagine per omicidio potrebbe aprire nuovi scenari.

Quelle due ragazze scomparse  e l’incubo del mostro in città
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Le due due giovani non si conoscevano, ma scomparvero da zone vicine l’una all’altra. Di Cristina Golinucci, che aveva 21 anni, si persero le tracce il primo settembre dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi del convento dei frati Cappuccini, mentre Chiara Bolognesi, allora 18enne, scomparve il 7 ottobre dopo essere stata a trovare un’amica a Ponte Abbadesse. La famiglia di Chiara, che sporse denuncia ai carabinieri, chiese di rendere pubblica la notizia della scomparsa della ragazza qualche giorno dopo il suo mancato ritorno a casa: il motivo principale pareva essere quello di un allontanamento volontario da casa. Al quale però purtroppo non fece seguito alcun riscontro.

Così a metà ottobre i giornali riportarono l’immagine del volto solare di una ragazza coi capelli lunghi e un bellissimo sorriso, aggiungendo una sua descrizione: Chiara era alta un metro e 55, aveva i capelli scuri, come la carnagione e gli occhi. Indossava un cardigan blu, una camicetta a righe bianche e blu e jeans chiari. Le fasi delle ricerche finirono inevitabilmente per aggiungersi a quelle di Cristina, tanto che le forze dell’ordine allargarono il raggio dei loro pattugliamenti proprio nell’intento di trovare tracce di entrambe. A dare l’allarme che portò al ritrovamento di Chiara fu un uomo che la mattina del 31 ottobre vide un corpo nel fiume Savio, che in quei giorni era in piena, all’altezza della frazione cesenate di Sant’Andrea in Bagnolo. I primi riscontri arrivarono da un orologio e da due braccialettini che la ragazza portava ancora al polso.

L’avvocato: "Unico killer per Chiara e Cristina”

Secondo l'avvocato Barbara Iannuccelli, dell'associazione Penelope, a Forlì "si indaga anche per quello che oggi è a tutti gli effetti l'omicidio di Chiara Bolognesi, scomparsa un mese dopo Cristina Golinucci, negli stessi luoghi". Iannuccelli ricorda che "Cristina si era diplomata nella stessa scuola di Chiara, conosceva le stesse persone di Chiara e le due ragazze frequentavano la stessa associazione di volontariato. C'è, quindi, un unico assassino che le ha uccise entrambe".

"È ora che crolli il muro di omertà e facciamo appello a chi sa di parlare per arrivare a fare giustizia per queste due povere ragazze. E non vediamo l'ora che questo assassino vada in carcere. Aspettiamo che Cristina torni finalmente a casa e che possa avere una degna sepoltura", continua.