
Il cartello che indica la Comunità
Cesena, 15 giugno 2019 - Esostono ma nessuno li conosce. È quello che si deduce dei monaci e le monache della comunità di Valleripa che ha sede a Linaro di Mercato Saraceno chiedendo alla gente del posto dopo la notizia del commissariamento, da parte del vescovo Douglas Regattieri, dell’associazione diocesana Piccola Famiglia della Resurrezione.
A Linaro la direzione per il monastero di Valleripa la indica un cartello, ma arrivarci non è semplice. Bisogna attraversare un guado e una volta oltrepassato il fiume, la strada diventa ripida e stretta e in questi giorni è interdetta per lavori in corso.
Un anziano passeggia lungo la strada: «Io non so niente, ho letto questa mattina che i monaci sono nei pasticci. Mi dispiace, sono persone che non hanno mai fatto del male a nessuno». Proseguendo il cammino obbligatoriamente a piedi, dopo circa due chilometri si raggiunge la località in mezzo al bosco anticipata da un cartello che invita al silenzio. Qui c’è una monaca che stende la biancheria durante l’ora del riposo.
Racconta gentilmente come si vive immersi nella quiete, ma la bocca è cucita quando il discorso cade sul commissariamento dovuto a questioni finanziarie e legate alla vita religiosa del monastero e di don Orfeo Suzzi, che lo scorso ottobre ha aperto tre società finanziare a suo nome a Londra.
«Non ho intenzione di dire niente – dice la sorella dall’accento sudamericano perdendo il sorriso. Alla fine la verità verrà fuori. Non si può ingannare il Signore, lui sa le cose come stanno e giudicherà».
Nell’edificio unito alla chiesa del XVI secolo vivono 5 monache mentre a mezz’ora di cammino 4 monaci, tra cui padre Orfeo, fondatore della Comunità quarant’anni fa, che non vuole rilasciare interviste. Nel paese di Linaro intanto, la gente è stupita, ma non più di tanto.
«Lavorano l’oro e ricevono donazioni da persone ricche» si mormora nel bar. A Ranchio, qualche curva sopra, non è girata nessuna voce prima che fossero i giornali a parlarne. «Non li si vede mai. La loro costante riservatezza alimenta la curiosità. Viene da chiedersi: cosa faranno mai sempre lassù da soli?». Il monastero era già finito sotto i riflettori cinque anni fa per la morte del religioso Giovanni Censi, morto improvvisamente all’età di 34 anni dopo aver contratto una febbre dalle cause sconosciute.