ELIDE GIORDANI
Cronaca

Divieto di fumo anche all’aperto?: "Più urgente la lotta alle cicche"

L’assessore Bertani: "Non seguiremo l’esempio di Milano. Priorità all’abbandono dei mozziconi"

L’assessore Bertani: "Non seguiremo l’esempio di Milano. Priorità all’abbandono dei mozziconi"

L’assessore Bertani: "Non seguiremo l’esempio di Milano. Priorità all’abbandono dei mozziconi"

Uno dei segni del tempo è che, almeno nella cerchia benché larga delle conoscenze, la ricerca di un fumatore incallito dà pochissimi frutti. Spariti. Oppure ben nascosti per sfuggire allo stigma del tabagista. Ma com’era affascinante, in "Casablanca", l’oscura bellezza di Bogart dietro alla cortina di fumo dell’indefettibile sigaretta. Sì, ma i suoi polmoni? A forza di batterlo, il chiodo del fumo che fa male, s’è piantato nell’immaginario ben più della seduzione tenebrosa di Humphrey. Via dalle pellicole dunque ma, soprattutto, via dai locali e ora - almeno solo a Milano fino ad oggi - via dalle strade. E anche se sono pochi quelli che non resistono alla pippata ogni quindici minuti l’ordinanza milanese fa discutere. Il non fumatore che si trova nella scia di un patito della sigaretta non vedrebbe male una tale indicazione anche in città. Da 40 a 240 euro di multa a chi trasgredisce, perché "chi fuma avvelena anche te" sostengono i più salutisti. "No, al momento non abbiamo preso in considerazione una tale eventualità" dice, però, l’assessore all’Ambiente Andrea Bertani. "E’ un’altra - aggiunge Bertani - la priorità della quale vogliano occuparci attualmente: quella dell’abbandono dei mozziconi nelle strade". In barba ai posacenere distribuiti in vari angoli, viene da aggiungere. "Su quello adotteremo qualche misura" annuncia l’assessore. Ma vietare il fumo all’esterno può contribuire a migliorare la qualità dell’aria? "Mah, direi che migliora soprattutto la qualità di vita delle persone, sia di chi fuma che di chi subisce il fumo passivo. Il divieto ha una sua valenza negli spazi pubblici di pertinenza dei ristoranti e dei bar dove la vicinanza è stretta".

"Una stupidaggine galattica" è la valutazione riferita all’ordinanza milanese da parte di Andrea Sintucci, gestore del negozio, tabacchi ed edicola, nell’angolo di Porta Trova. "Un’azione per distogliere l’attenzione da situazioni più gravi" rincara. "Comunque sia il divieto milanese - aggiunge - non ha influito sull’acquisto di sigarette. La gente continua a fumare, e anche per strada. E poi siamo chiari: il fumo è una concausa di malattia, non quella principale, e non ha un’immediata relazione tra causa ed effetto. Peggio le polveri sottili o le radiazioni solari. Ho una cliente che fuma da quando aveva 12 anni e oggi che ne ha 97 continua imperterrita". Ma è un vizio della passate generazioni? "Nient’affatto. I giovani fumano molto, magari prediligono il genere light, gli scaldarelli, o le sigarette elettroniche. E anche quelle contengono nicotina. Il mercato non è calato, semplicemente si è spostato su altri prodotti, più sofisticati e aromatizzati". "Le sanzioni a chi fuma per strada? Ma vi immaginate le forze dell’ordine che vanno a fare il safari a caccia dei fumatori con tutto quello che dovrebbero, invece, giustamente controllare?". Il gestore del tabacchi fuma? "Altroché. Sono un fumatore accanito, purtroppo, ma vuoi mettere il piacere". Ed è già sorprendente che lo confessi. "No, guardi, niente nome, non ci tengo ad apparire come la vittima del vizio" dice, infatti, una donna che acquista un pacchetto di sigarette. "Però sull’ordinanza milanese - aggiunge - sono d’accordo. Chi fuma lo deve fare a casa propria ed evitare di esporre gli altri agli effetti della sigaretta".