Cesena, accusa dolori al petto e muore

Esposto per il decesso di un’anziana prima ricoverata poi mandata a casa. I familiari: "Soccorsi inadeguati"

La donna si è rivolta alla guardia medica e al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini (Bp)

La donna si è rivolta alla guardia medica e al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini (Bp)

Cesena, 25 febbraio 2017 - Cosa sta succedendo in questi giorni nella sanità cesenate? Non si è ancora spenta l’eco del bimbo nato morto al Bufalini, per il quale i genitori hanno fatto una denuncia al commissariato di polizia, e del 35enne di Cesenatico con infarto addominale in corso che rischia la vita perché l’ambulanza non arriva (che ha inviato un esposto all’Asl), e già si accende il clamore per un altro grave fatto che ha coinvolto una donna di 84 anni. La vicenda si è svolta alcuni giorni fa ed ha avuto un esito tragico, ossia la morte della donna per arresto cardiaco ad un’ora dal suo ricovero in una clinica privata cittadina. La signora, che avvertiva lancinanti dolori retro sternali, alle 5 della mattina del giorno precedente al decesso, non riuscendo a calmare la sofferenza, aveva chiamato la guardia medica che, evidentemente sospettando qualcosa di grave, l’ha inviata al Bufalini.

QUI, dopo alcune verifiche, le hanno diagnosticato una recrudescenza dell’ernia iatale di cui soffriva da tempo e alle 12,30 l’hanno rispedita a casa con la prescrizione di antidolorifici da assumere prima dei pasti. La donna, però, tormentata da vomito e nausea oltreché dal dolore persistente al petto, non ha potuto assumere i medicinali in quanto non in grado neppure di mangiare. E così alle 4 della mattina successiva, prostrata dal dolore insopportabile che non accennava a diminuire, ha richiamato la guardia medica che - per «risparmiare tempo», questa è stata la motivazione - le ha consigliato di rivolgersi nuovamente al 118 e farsi portare all’ospedale. Qui ha atteso dalle 5,15 fino alle 11,30 prima di essere presa in carico da un medico del pronto soccorso, chiedendo inutilmente un antidolorifico.

Anzi, al momento del confronto col medico, quest’ultimo (una donna)– secondo quanto denunciano i familiari – ha avuto un comportamento arrogante riprendendola poiché non aveva assunto le medicine che le erano stato prescritte il giorno prima e si era ripresentata al pronto soccorso con i medesimi sintomi. Qui, comunque, le hanno praticato un clistere e l’hanno inviata per il ricovero nel reparto di gastroenterologia di una clinica privata, dove è giunta - sempre in preda ai dolori al petto - alle 14,30. Un’ora dopo è deceduta per arresto cardiaco. Ora i familiari si chiedono se la donna non avesse in atto un infarto non riconosciuto. A detta anche dei medici della clinica dove è deceduta, del resto, «di ernia iatale non si muore». Una casualità quell’arresto cardiaco? Il sospetto che i dolori al petto non fossero attribuibile all’ernia è forte nei familiari, che hanno inviato un esposto all’ospedale.

INTANTO il consigliere regionale leghista Massimiliano Pompignoli ha presentato un’interpellanza sul caso – denunciato sul Resto del Carlino – del 35enne di Cesenatico colto da infarto addominale che ha dovuto recarsi in ospedale da solo in auto per il mancato arrivo dell’ambulanza. Pompignoli parla di «Ausl Romagna che fa acqua da tutte le parti».