
Don Silvano torna a Castelvecchio
Ha festeggiato i 90 anni tornando a Castelvecchio di Savignano sul Rubicone dove ieri ha celebrato la messa in una chiesa gremita di fedeli fino sul piazzale antistante. Don Silvano Rughi è stato parroco di Castelvecchio dal 1° gennaio 1970 fino al febbraio 2009. In quarant’anni di guida pastorale della comunità don Silvano Rughi ha realizzato importanti opere parrocchiali a servizio di tutta la comunità come la casa famiglia per ragazzi, l’oratorio, il centro sportivo, la ristrutturazione dell’abitazione, il teatrino Padre Pio e la creazione di spazi per catechismo e le varie attività parrocchiali. Poi la ristrutturazione della chiesa, dal piazzale antistante la stessa dove c’è una scultura di Padre Pio opera in bronzo di Tito Neri, al tetto, alla pavimentazione fino all’arredo e al rifacimento del presbiterio. Qualche anno fa ha realizzato la monumentale Via Crucis lungo la via Castelvecchio con le 14 formelle della bottega di Dal Monte di Faenza, già esistenti all’interno della chiesa. Per ultimo il ripristino della cantoria, creando spazi per il coro e per la collocazione dell’organo composto da più di mille canne, che don Silvano fece fare nel primo anno della sua permanenza a Castelvecchio. Don Silvano Rughi il 19 febbraio 2009 al compimento dei 75 anni presentò all’ordinario diocesano la rinuncia al mandato, come prescritto dal codice canonico. Poi è andato ad abitare nella casa del clero a Rimini. Ma don Silvano Rughi è rimasto per sempre legato a Castelvecchio: ha ottenuto l’autorizzazione, alla sua morte, di essere sepolto sotto l’altare della chiesa che ha servito per 40 anni.
La messa è stata concelebrata insieme al parroco di Castelvecchio don Davide Pedrosi che ha detto di essere felice di officiarla accanto alla "colonna" della chiesa di Castelvecchio.
"La prima volta che io dissi messa qui, il 1 gennaio 1970 – ha raccontato don Silvano – feci una promessa alla parrocchia di Castelvecchio: pregherò il Signore ogni giorno per voi affinché vi perseguiti con la sua grazia. Ancora oggi lo faccio e lo farò anche quando salirò ai piani superiori e poi qui avrò la mia dimora eterna sotto l’altare. Non ho nostalgia di Castelvecchio e della parrocchia, ma ho presente tutti i vostri volti. La mia vita la vivo per voi. Per 50 anni ho fatto l’esorcista e ho avuto a che fare con il demonio. La Vergine è sempre stata presente nella mia vita. Sono stato bene insieme a voi. Non ho nostalgia della parrocchia, ma delle persone che ricordo una per una. Quando sono arrivato qui a Castelvecchio c’erano 1.500 persone, quando sono andato via dopo 40 anni erano più di 5.000. Ogni giorno ringrazio il Signore che ci dà il senso della vita".