REDAZIONE CESENA

Frane, le ricette degli esperti: "Rallentare la velocità dell’acqua"

L’alluvione del maggio 2023, che al territorio collinare e montano ha creato soprattutto problemi di dissesto idrogeologico, ci ha messo...

L’alluvione del maggio 2023, che al territorio collinare e montano ha creato soprattutto problemi di dissesto idrogeologico, ci ha messo...

L’alluvione del maggio 2023, che al territorio collinare e montano ha creato soprattutto problemi di dissesto idrogeologico, ci ha messo...

L’alluvione del maggio 2023, che al territorio collinare e montano ha creato soprattutto problemi di dissesto idrogeologico, ci ha messo di fronte a tanti problemi di difficile soluzione. Hanno provato a illustrarli, davanti alla platea gremita di palazzo Dolcini a Mercato Saraceno, il presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna Paride Antolini e il climatologo Gabriele Antolini. "Non è facile indicare soluzioni - hanno detto - perché la situazione è molto complicata".

I cambiamenti climatici, sempre sul banco degli imputati, sicuramente incidono sugli eventi meteorologici estremi, ma secondo gli esperti invitati dall’amministrazione comunale non possono essere indicati come i soli responsabili dei gravi danni subiti dalla Romagna. Soprattutto per il territorio montano va considerata l’evoluzione dell’agricoltura negli ultimi decenni: da tante piccole imprese di piccole dimensioni a poche di grandi estensioni, e questo favorisce una minore attenzione alla manutenzione di fossi e altre opere di scolo delle acque meteoriche; inoltre non ci sono più i cantonieri che un tempo curavano strade e fossi di proprietà pubblica.

Sulla manutenzione dei fiumi Paride Antolini ha seguito un filo logico: "In montagna e collina bisogna rallentare la velocità dell’acqua e quindi serve la vegetazione, in pianura bisogna che l’acqua abbia spazi per espandersi, ma non si può pensare di trasferire interi quartieri come qualcuno ha ipotizzato. Servono le casse di espansione, ma quelle accanto al Savio a monte di Cesena sono insufficienti, hanno una capacità di centinaia di migliaia di metri cubi, invece servirebbero invasi di milioni di metri cubi".

Rispondendo a una delle numerose domande fatte soprattutto da agricoltori, Paride Antolini ha parlato del lago di Quarto: "Potrebbe servire, ma ha il problema dell’interramento, problema che non verrà risolto finché il terreno a monte sarà coltivato a seminativo".

pa.mo.