
Mara Fullin hall of fame, punto di riferimento della Nuova Virtus Cesena
"Qual è l’ingrediente principale da portare in palestra? La fame di pallacanestro". Idee chiare e pochissimi fronzoli per Mara Fullin, leggenda vivente della pallacanestro femminile (parla la hall of fame della quale fa parte) e punto di riferimento del settore cestistico della Nuova Virtus Cesena, società che ha concluso il campionato di serie B di basket con la salvezza e che in questi giorni è al lavoro per formare il nuovo roster.
Fullin, da dove ripartite?
"Non tutte le atlete della scorsa stagione resteranno con noi, stiamo amalgamando un nuovo gruppo, con nuovi obiettivi". Quali?
"Il presupposto è quello di alzare costantemente l’asticella, con modestia ma senza rinunciare alle ambizioni. Lo scorso anno avevamo un gruppo pressoché interamente rinnovato, che ha avuto bisogno di tempo per rodarsi. Ora l’intento principale è quello di far crescere le ragazze del nostro folto vivaio, mettendole nelle condizioni di migliorare il più possibile, avendo come legittimo obiettivo quello di avvicinarsi alla prima squadra".
Quanto conta il settore giovanile?
"Tantissimo. E’ cruciale in ogni progetto di radicamento e in effetti è proprio lì che vogliamo arrivare: fare in modo che le nostre atlete rappresentino un costante serbatoio di approvvigionamento per la prima squadra. Ci stiamo lavorando con forte determinazione, supportati da uno staff di prim’ordine, formato da istruttori che hanno vissuto pure la serie A. Parto da Luca Chiadini, coach della prima squadra, ma mi allargo anche a tanti altri nomi: Filippo Rossi, Ivana Donadel, Luca Cimatti".
Cosa porta Mara Fullin?
"La passione e la competenza. La pallacanestro è il mio mondo fin da quando ero una ragazzina. Sono qui per aiutare le nuove generazioni a crescere. Non per vincere chissà che, ma per migliorare e arrivare al proprio massimo, raggiungendo la consapevolezza di compiere un buon percorso di crescita, certamente non solo sportivo".
Cosa serve alle atlete di oggi per riuscirci?
"La forza mentale, prima di tutto. Devono credere in loro stesse, avere voglia mettersi in gioco e tenere in conto il fatto che non sarà facile, che serviranno impegno e sacrifici. Che ci saranno ostacoli e che non sempre tutto andrà bene. Lo staff tecnico è qui per dare una mano, non per creare problemi e questo ci riporta alla considerazione iniziale: la fame di pallacanestro. Non devi entrare in palestra per fare una corsetta, ma perché hai le idee chiare su dove sei e cosa ti piace fare".
Discorso d’altri tempi.
"E’ vero, i tempi sono cambiati, ma l’approccio deve restare lo stesso. Noi crediamo tanto nel nostro progetto, investiamo tempo ed energie, vogliamo fa crescere la pallacanestro femminile cesenate, ma non possiamo restare soli".
Servono fondi...
"Serve il sostegno della città. Cesena ha vinto lo scudetto e la Coppa Campioni, la passione c’è ed è tanta. A partire dalla nostra. Serve crederci fino in fondo, in maniera concreta".
Luca Ravaglia