ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Gli incontri della città col pontefice. Dalla memorabile visita a Cesena al pellegrinaggio di un anno fa

Il 1° ottobre 2017 Francesco visitò la diocesi. In piazza del Popolo invitò i cittadini a "non restare al balcone". Il 20 aprile dell’anno scorso ottocento cesenati lo incontrarono in Vaticano e gli dedicarono ’Romagna mia’.

Il 1° ottobre 2017 Francesco visitò la diocesi. In piazza del Popolo invitò i cittadini a "non restare al balcone". Il 20 aprile dell’anno scorso ottocento cesenati lo incontrarono in Vaticano e gli dedicarono ’Romagna mia’.

Il 1° ottobre 2017 Francesco visitò la diocesi. In piazza del Popolo invitò i cittadini a "non restare al balcone". Il 20 aprile dell’anno scorso ottocento cesenati lo incontrarono in Vaticano e gli dedicarono ’Romagna mia’.

Cesena intera è parte viva della commozione e del senso di vuoto planetari provocati della morte di papa Francesco avvenuta ieri mattina, quale città benedetta dalla sua vicinanza in tre occasioni speciali ancora vivide nel ricordo. Il 1° ottobre 2017 papa Bergoglio venne a Cesena per celebrare il tricenterario della nascita di papa Braschi Pio VI. Fu una visita di appena due ore, dalle 8 alle 10 del mattino, ma di eccezionale intensità. All’incontro con cittadinanza e amministratori in piazza del Popolo fece seguito quello con i consacrati e i rappresentanti delle parrocchie in Cattedrale.

Era atterrato con l’elicottero al Carisport e subito aveva salutato due bambini in attesa con un mazzo di fiori. In piazza, dove era arrivato in papamobile, aveva sollecitato l’impegno civico e politico con la metafora divenuta proverbiale del balcone. "Basta provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri. Se il politico sbaglia ci sono tanti modi di dirlo (...) non guardare dal balcone aspettando che lui fallisca". Nella cappella della Madonna del Popolo in Duomo aveva accarezzato malati e persone in carrozzella e rivolgendosi poi ai sacerdoti li aveva invitati a "non fare colazione con l’aceto, ma prendere un buon caffèlatte. Fuor di metafora, dobbiamo essere sempre gioiosi, perché, toccati dall’incontro con Cristo".

La diocesi di Cesena-Sarsina, guidata dal vescovo Douglas Regattieri, unitamente a quella di Bologna che ospitò anch’essa il papa l’1° ottobre, ricambiò la visita il 21 aprile 2018, proprio lo stesso giorno della morte di Francesco. Gianni Morandi apripista sul sagrato con la chitarra a tracolla e tre testimoni della vita civile ringraziarono il papa: il vicesindaco di Cesena di allora Carlo Battistini, Liviana Siroli presidente dell’associazione Volontari della sofferenza e un operatore sociale bolognese.

Ed eccoci alla terza e ultima grande tappa della vicinanza diocesana: sono stati 800 i pellegrini cesenati che il 20 aprile dell’anno scorso furono ricevuti in udienza alla sala Paolo VI da papa Francesco già malato e sulla sedia a rotelle nel bicentenario della morte del pontefice Pio VII insieme ai pellegrini di Imola, Tivoli e Savona, diocesi piiane. Tra i vari cartelli uno si stagliava: "L’unico che ci mette la faccia: il papa". Francesco lo lesse ad alta voce sorridendo, tra i boati, poi aggiunse che Cesena lui se la ricordava bene. "Ci sono stato!".