
Stefano Trevisani si è dimesso. La notizia era nell’aria: da qualche giorno in città qualcuno sapeva che i rapporti fra la famiglia Trevisani e i nuovi amministratori del Gruppo Trevi nominati da fondi d’investimento e banche non si era mai stabilizzati, anzi nelle ultime settimane i contrasti si erano acuiti. La bomba è scoppiata ieri quando s’è saputo che Stefano Trevisani, figlio del capostipite Davide, dopo aver trovato un accordo per evitare ulteriori complicazioni, ha dato le dimissioni dai ruoli di consigliere d’amministrazione della Trevi Finanziaria Industriale, la finanziaria che controlla il gruppo, e da amministratore delegato di Trevi spa, la società operativa che si occupa di ingegneria del sottosuolo.
Nell’organigramma del Gruppo Trevi, della famiglia Trevisani resta solo Cesare che ha la carica di vicepresidente della Trevifin, ma senza deleghe operative, mentre al fratello Davide resta la carica di presidente onorario. La notizia è stata comunicata dopo la chiusura della borsa di Milano dove ieri il titolo Trevifin ha chiuso con una perdita dell’1,35%, superiore a quella dell’indice generale (-0,71%).