
Angelo Malossi, presidente Fipe locale
"I bar che soffrono più dei ristoranti, una crescita del valore aggiunto e dell’occupazione, ma una diminuzione delle insegne, che si fa più grave nel caso dei bar (-3,3,% rispetto ai dati dell’anno precedente). Il quadro è estremamente composito sul settore alle prese con un lungo recupero dei livelli pre-pandemia che, tuttavia, non sembra essersi ancora concluso". Si rifà al report annuale di Fipe Confcommercio il presidente cesenate Angelo Malossi.
Riflette anche la situazione del territorio cesenate?
"Certo, si tratta di una situazione perfettamente in linea con quella che registriamo anche a Cesena e nel cesenate".
Si è esaurita la spinta propulsiva dei pubblici esercizi in centro storico?
"Era inevitabile che prima o poi ciò avvenisse, dopo tante aperture. Fipe Confcommercio aveva chiesto anche di ragionare su una programmazione per evitare che il cento storico cambiasse identità con l’apertura di così tanti esercizi pubblici come è stata quella avvenuta gli ultimi anni".
Pubblici esercizi che in alcune circostanze hanno una durata media di vita imprenditoriale di pochi anni, in modo da sviluppare un consistente turn over. Conferma?
"Qui la valutazione si fa più complessa. Posso dirle che in Confcommercio abbiamo una società, Rigenera Impresa, che affianca i potenziali imprenditori nei loro progetti per fare in modo che entrino nel mercato opportunamente attrezzati e devo dirle che in qualche caso abbiamo consigliato, di fronte a una situazione di partenza non ideale, di attendere prima di fare il grande passo e rafforzarsi maggiormente, per evitare il rischio dell’insuccesso con le perdite di danaro che presuppone".
Vuol dire che ci sono potenziali imprenditori non pronti?
"Niente affatto. La maggioranza è molto in gamba e la affianchiamo nei progetti, ma in certi casi un’associazione di categoria seria deve far riflettere chi vuole entrare nel mercato, se ravvisa che mancano requisiti".
Da che cosa deriva le difficoltà dei pubblici esercizi in centro?
"Dagli elevati costi di gestione, dall’affitto alle materie prime, dal personale ai consumi energetici, e dai margini che si sono ridotti. Serve anche una politica di maggior apertura del centro ai visitatori e ai clienti".
Come valuta la qualità dell’offerta dei pubblici esercizi in centro storico?
"In generale alta e il centro storico è in se uno dei più belli della Romagna, ma deve essere più valorizzato".
a.a.