VINCENZO MALARA
Cronaca

Confcommercio compie 80 anni: "Servono ascolto e condivisione per vincere le sfide più difficili"

Il presidente provinciale Tommaso Leone: "Siamo sempre stati vicini alle aziende, la base si è allargata. Non deve spaventare il commercio online, possiamo imparare a conviverci e trarne vantaggio".

Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio Modena

Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio Modena

Otto decadi al fianco degli imprenditori, affrontando sfide epocali come le grandi crisi economiche, l’avvento del digitale e il periodo della pandemia. Con Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio Modena, parliamo dell’eredità del passato, delle sfide e la visione del futuro.

Riassumere ottant’anni di storia in una manciata di parole sarebbe impossibile, se però dovesse raccontare in poche frasi come ha fatto Confcommercio a ‘correre’ ininterrottamente per otto decenni, cosa direbbe?

"Credo che prima di tutto la nostra forza sia sempre stata l’ascolto e la condivisione. In queste otto decadi, sia a livello nazionale che locale, siamo stati costantemente vicini alle aziende, ampliando la nostra base e tenendola unita. Ci siamo allargati, per esempio, a tutto il terziario e al settore online, includendo professionalità che lavoravano a partita Iva e avevano necessità di essere tutelati".

Quali sono i valori fondanti che continuano ad ispirarvi anche oggi?

"Ce n’è uno sopra tutti: la legalità. La tutela degli imprenditori nasce proprio da questo unico comune denominatore: seguire le norme vigenti e aiutare le imprese a conoscerle al meglio. Altrettanto importante è l’aggregazione spontanea degli associati sui territori, sono loro infatti a costituire le varie sedi locali di Confcommercio. Questo significa che l’associato è sempre al centro ed è lui il motore di ogni decisione".

Com’è cambiato il panorama del commercio modenese?

"Sono stati decenni di grandi rivoluzioni: abbiamo vissuto il grande sviluppo dei centri commerciali, che hanno spostato il baricentro dei consumi, poi è arrivato il digitale, con l’esplosione delle vendite online e la concorrenza diretta coi negozi fisici. In questa fase stiamo lavorando per passare dalla difficoltà, e la paura, degli imprenditori a comprendere il mondo del web alla convivenza positiva, che possa fungere da stimolo per migliorare la propria attività".

Quindi l’ecommerce spaventa meno rispetto al passato?

"Sì, l’atteggiamento sta cambiando. Sarebbe un errore, infatti, demonizzare il mercato online, piuttosto serve attivarsi per fare in modo che l’ecommerce diventi un canale costante di vendita per convogliare i clienti a visitare anche i negozi fisici. La stessa clientela sta rivedendo le proprie abitudini: se prima infatti le persone andavano a provare il vestito in camerino e poi lo compravano online per risparmiare, adesso sta avvenendo il fenomeno opposto: su internet si cercano le recensioni su quel prodotto e poi si preferisce comprarlo direttamente nell’attività fisica. In questo senso il rapporto col commerciante rappresenta un valore aggiunto imprescindibile".

Negli ultimi anni a Modena abbiamo assistito alla chiusura di decine di negozi, soprattutto in centro. Qual è il vostro contributo per cambiare rotta?

"Il dialogo con le istituzioni è fondamentale ed è quello che stiamo facendo con il nuovo sindaco di Modena e gli altri Comuni della provincia. I tavoli aperti sono tantissimi e il nostro auspicio è avviare progettualità che vadano oltre la singola durata di una legislatura, promuovendo una visione più lungimirante che provi a reimmaginare la Modena dei prossimi 15/20 anni. A spronarci in questo senso è la Legge Regionale del 2023 che identifica i nuovi hub urbani all’interno dei quali bisogna riportare urgentemente servizi di prossimità e prevedere un piano di incentivi che spinga a nuovi investimenti. A ciò si unisce il discorso sulla sicurezza, tema su cui Modena sta soffrendo tantissimo: solo riqualificando determinate aree si potrà tornare a presidiarle, arginando così la microcriminalità".

Quali sono le sfide per il futuro, in particolare su Modena?

"Oltre alla creazione degli hub urbani, terremo alta l’attenzione sul destino del quartiere fieristico. Per noi è importante non svuotare un contesto che tanto indotto ha portato negli anni passati ai nostri comparti".