ELIDE GIORDANI
Cronaca

I miti di Bartoletti nella ’Partita degli dei’

Il giornalista e scrittore forlivese presenterà il quarto libro della sua ‘saga’ sabato prossimo alle 12 alla Fiera di Cesena

I miti di Bartoletti nella ’Partita degli dei’

C’è un aldilà un po’ religioso e un po’ pagano, dove frullano le ali degli angeli e rumoreggia il tuono di un Padreterno non troppo intransigente, che è diventato più reale del vero. Un posto dove l’entusiasmo gira a mille, tutto è possibile e la fantasia ha il tocco magico di un grande scrittore: Marino Bartoletti, icona del giornalismo sportivo che ha preso il volo dalle nostre terre (è originario di Forlì) per l’Olimpo dove stanno i personaggi più amati dal grande pubblico. E Bartoletti con le divinità ha una frequentazione speciale, è l’autore di una serie "divina" destinata a durare: "La cena degli dei" (2020), "Il ritorno degli dei" (2021), "La discesa degli dei" (2022) e, oggi, "La partita degli dei" che sarà presentato dallo stesso autore sabato 2 dicembre alle 12 alla Fiera di Cesena.

Ci risiamo Bartoletti, gli dei tornano a divertirci.

"Dopo il primo avevo solennemente promesso che non avrei fatto neppure il secondo. Ma si sa come sono gli scrittori anziani. Poi, nel frattempo se n’erano andati tanti campioni e dalla cena degli dei mancavano i calciatori… Beh, sono arrivato al terzo, dove gli dei dello spettacolo e dello sport, tra cui Proietti, Modugno, Pino Daniele, Massimo Troisi, Pietro Mennea, scendono sulla terra per coronare i sogni di tanti ragazzi di cui sono le divinità di riferimento. E’ bello pensare che siano tutti in un mondo dal quale ci guardano". E siamo al quarto. Cosa succede questa volta in quel paradiso dove aleggia anche un certo Minàngelo e il Titolare è così ragionevole?

"Torno al mio amore, il calcio, con una partita in uno stadio straordinario, con pochi spettatori straordinari (soprattutto uno, sempre vestito di bianco di cui non posso rivelare l’identità) e con giocatori straordinari. Da una parte la serie A di Maradona, Vialli, Meroni, Facchetti, Scirea, Paolo Rossi e Valentino Mazzola, dall’altra la squadra straniera di Pelé, Cruijff, Eusébio, Di Stéfano, Puskás, Jašin e Best. Non scendono in campo solo i campioni ma anche i calciatori che avrebbero potuto diventarlo se non fossero scomparsi prima, come Borgonovo e Gigi Meroni. Il bambino Marino si è divertito all’idea e il Marino vecchio e con i baffi ha detto, perché no, dopo aver commentato partite in tutto il mondo ecco una partita davvero intrigante". Ma qual è lo stadio straordinario che ospita la partita?

"Il Colosseo, poiché il Grande Vecchio Titolare evidenzia che il paradiso non è un posto dove allestire uno stadio".

Che età hanno tutte queste glorie del calcio che nella realtà sono nate e scomparse in anni differenti?

"Hanno la bellezza del loro momento migliore. E in campo agiscono in una vera e propria partita come quelle che commentavo nella realtà".

Ancora un romanzo favola, dunque, cosicché il romanzo d’amore che va promettendo da qualche tempo resterà nel cassetto.

"Si, un romanzo favola che è anche il migliore dei quattro poiché in questo c’è tutto il mio mondo e la mia passione. E perché tutti questi personaggi li ho conosciuti. In più commento una partita che nessuno può confutare perché l’ho vista solo io e pochi altri. L’idea che Vialli possa giocare con Mazzola o Maradona o Pelè è anche un bell’incrocio di storie, non un libro sul calcio".

‘La partita degli dei’ sarà l’ultimo della serie?

"Questa volta non lo dico. Anzi, anticipo che mi dedicherò al ‘Festival degli dei’, per il 25esimo del Festival di San Remo. Ma lì, forse, mi fermerò, e mi metterò a scrivere un romanzo d’amore".