
Il pieno non è un problema Tanti self service aperti
di Luca Ravaglia
C’è comunque l’imbarazzo della scelta. Alle 19 di martedì è iniziato lo sciopero che riguarda i gestori degli impianti di carburante, in previsione del quale, fino a poco prima dell’orario fatidico, in molte aree di servizio si sono registrate file di automobilisti previdenti che volevano scongiurare il rischio di restare col serbatoio a secco. Rischio che in effetti nella giornata di ieri si è dimostrato remoto, visto che tanti impianti sparsi in giro per la città erano aperti e pronti a erogare carburante, compresi il gpl e il metano. Per valutare la copertura del servizio abbiamo trascorso la mattinata spostandoci in diverse zone della città e cercando di effettuare un rifornimento. Di cinque euro alla volta.
Il bilancio all’ora di pranzo è stata una piccola pila di scontrini rilasciati dai totem automatici dei più svariati loghi. Già, perché una prima importante precisazione riguarda il fatto che gli impianti automatizzati, quelli che per tutti i giorni dell’anno non prevedono la presenza di un operatore, ma funzionano solo in modalità self service, sono rimasti operativi anche ieri. Sono le cosiddette stazioni di servizio ‘Ghost’, ‘fantasma’, ampiamente presenti sia in città, che lungo la Secante. Partiamo dunque dal centro urbano e dall’asse della via Emilia. In viale Marconi ecco i pannelli luminosi di un impianto Eni: parcheggio davanti alla colonna self service, carta di credito, pin e mano sull’erogatore. Arrivederci e grazie. Proseguendo dritto in direzione di Rimini, giusto il tempo di mettersi alle spalle la rotonda sormontata dalla grande foglia ed eccoci alla stessa trama in casa ‘Energia Fluida’. Una donna ci precede. Non c’è fretta: in pochi minuti arriva il bis. Invertendo il senso di marcia e transitando dalle parti dello stadio, nessun problema neppure all’impianto Conad Montefiore, dove è anche possibile rifornirsi di gpl. Un aspetto merita però di essere sottolineato: avevamo effettuato la stessa visita anche martedì, e allora, alla vigilia dello sciopero, il grande piazzale pullulava di auto, che oggi sono invece decisamente meno, appena un paio durante il tempo necessario a effettuare il rifornimento. E’ dunque chiaro che l’impatto sugli automobilisti c’è stato, se non altro a livello psicologico, dopo giorni in cui l’argomento dello sciopero dei gestori è stato uno dei più discussi a livello nazionale. Detto della Conad aperta, la stazione di rifornimento Coop in via Torino era invece chiusa, coi pannelli spenti e birilli davanti agli impianti. Poco male per chi si fosse trovato in riserva proprio in quel punto, perché dall’altro lato della strada, Acton era invece regolarmente operativo. Qualche difficoltà in più sul tratto della via Emilia che dal Ponte Nuovo conduce verso Forlì. Proseguendo verso San Mauro però ecco la soluzione: un impianto Tamoil senza gestore e con un messaggio che spiega le ragioni dello sciopero su una colonna. Ma col totem self service funzionante. Altri 5 euro l’automobilista in ambasce può tirare un nuovo sospiro di sollievo. Si gira in tondo e per chiudere il cerchio serve passare dal Ponte Vecchio, preceduto in via Branzaglia, da un altro impianto, questa volta a marchio Ip. Colonnina accesa, transazione in corso e rifornimento abilitato. Nessun problema, dunque? Per il serbatoio no, ma per il portafoglio il quadro cambia. Perché, tanto per cambiare, in corrispondenza dello sciopero, i prezzi sposti sono stati nuovamente ritoccati. Al rialzo, purtroppo, sfiorando in diversi casa la cifra dell’euro e 90 centesimi per un litro di benzina.