REDAZIONE CESENA

"Iscrizioni scolastiche, non è una gara o marketing"

In riferimento all’articolo comparso domenica 16 febbraio, intitolato “Iscrizioni: è testa a testa tra i due licei”, esprimo grande stupore...

In riferimento all’articolo comparso domenica 16 febbraio, intitolato “Iscrizioni: è testa a testa tra i due licei”, esprimo grande stupore ed amarezza per le insinuazioni sul fatto che la scuola che dirigo non abbia trasmesso al giornale i dati relativi alle iscrizioni alle classi prime 2025/26. Innanzi tutto, vorrei evidenziare che non vige alcun obbligo di comunicare alla stampa tale genere di informazioni. Si tratta di dati amministrativi, non certo dati che possono essere inquadrati in un contesto di gara o di competizione, come purtroppo suggerisce la scelta del titolo dell’articolo. In secondo luogo, è mia abitudine rendere pubblici i dati nelle apposite riunioni degli organi collegiali; per correttezza istituzionale ritengo, infatti, che il personale interno debba venire a conoscenza di informazioni che lo riguardano in sedute ufficiali piuttosto che dai giornali. Infine, vorrei rimarcare che chiunque abbia partecipato ai miei interventi di orientamento, a favore delle famiglie degli studenti delle scuole medie, può riconoscere la mia assoluta estraneità e, di più, idiosincrasia nei confronti di logiche di marketing, secondo cui il successo di una scuola si dovrebbe misurare sulla base di quante iscrizioni è riuscita ad attirare a sé. L’orientamento è un servizio che la scuola rende alle famiglie e agli studenti e non può che essere focalizzato sul principio che ogni studente deve essere accompagnato nella scelta della scuola “più adatta a lui’; mai può indulgere verso dinamiche finalizzate ad accaparrarsi il maggior numero di studenti. Principi tanto ovvi per chi conosce il valore dell’orientamento e la funzione educativa e sociale della scuola. Sorprende, quindi, che la firmataria dell’articolo, si sia spinta ad insinuare, con modi e toni davvero tanto incomprensibili quanto inaccettabili, che la mancata comunicazione dei dati fosse imputabile al calo delle iscrizioni all’istituto. Il fatto che la mia scuola abbia, invece, trasmesso il numero degli iscritti lo scorso anno, quando le domande furono in aumento, rappresenta una semplice casualità.

Prof. Paolo Valli, Dirigente Scolastico I.T.E. “R. Serra”

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Egregio prof. Valli, se non esiste un obbligo di trasmettere i dati delle iscrizioni ai giornali, esiste certamente un principio di trasparenza che vale per la scuola come per qualunque ente pubblico. Un principio che, se rispettato, mette tra l’altro al riparo da speculazioni o considerazioni di marketing che, le assicuro, al Carlino interessano meno di zero.

Emanuele Chesi