PAOLO MORELLI
Cronaca

La verità secondo Giorgio Lugaresi: "Plusvalenze reali, non fittizie"

L’udienza di ieri pomeriggio è stata dedicata interamente al secondo interrogatorio dell’ex presidente. Tra venti giorni dovrebbe iniziare la discussione con le richieste del Pm, sentenza attesa per metà luglio.

E’ stata dedicata interamente all’interrogatorio dell’ex presidente Giorgio Lugaresi la diciottesima udienza del processo per la bancarotta dell’Associazione Calcio Cesena, iniziato due anni e mezzo fa. La società sportiva fallì nell’estate 2018 sotto il peso di 80 milioni di euro di debiti e del mancato assenso dell’Agenzia delle Entrate al tentativo di salvataggio che in altri casi non molto dissimili in altre zone d’Italia è stato accordato.

Lugaresi era già stato interrogato, ma non aveva risposto alle domande sulle plusvalenze poiché non era ancora passata in giudicato la sentenza del processo con rito abbreviato che gli aveva consentito di restare sotto il limite per evitare di finire in carcere. Ora quel limite non c’è più.

Ieri pomeriggio, assistito dall’avvocato difensore Giovanni Maio, ha ribadito la tesi che aveva già sostenuto: gli scambi col Chievo Verona di giovani calciatori con valutazioni milionarie non erano fittizi come sostiene la pubblica accusa rappresentata dal pubblico ministero Francesca Rago, ma reali. Però ha ammesso che quando si avvicinavano le scadenze e c’erano dei parametri di bilancio da rispettare si lavorava di concerto con il direttore sportivo Rino Foschi e il direttore generale Gabriele Valentini per chiudere i buchi raggiungendo i parametri necessari a continuare l’attività calcistica. Lugaresi ha portato come esempio il cesenaticense Mattia Graffiedi, ceduto al Milan per 15 miliardi di lire dopo quattro partite in prima squadra, e un altro paio di giocatori, i cui nomi peraltro non figurano nel capo d’imputazione.

Rispondendo a precise domande degli avvocati Mattia Grassani e Claudio Colletti che difendono Rino Foschi, Lugaresi ha ricordato che nel maggio 2018 il direttore sportivo aveva dato le dimissioni, come peraltro aveva fatto numerose altre volte; lo stesso Lugaresi, al culmine di uno scatto d’ira, aveva lanciato il suo cellulare: secondo Foschi lo aveva lanciato per colpirlo, Lugaresi invece ha detto che lo aveva lanciato verso il muro.

L’istruttoria dibattimentale dovrebbe concludersi nella prossima udienza, il 17 giugno, con l’audizione degli ex direttori sportivi del Chievo Luca Nember e Giancarlo Romaione, richiesta dai difensori di Rino Foschi per contrastare le affermazioni di Giorgio Lugaresi. Nella stessa giornata è previsto l’inizio della discussione con la requisitoria del pubblico ministero Francesca Rago e la parte civile che rappresenta la curatela fallimentare. Per le arringhe dei difensori degli undici imputati ci saranno due udienze, il 24 giugno e il 1° luglio. A meno di ulteriori colpi di scena, repliche e sentenza il 15 luglio.