REDAZIONE CESENA

’Melanconia con stupore’ per le internate

Oggi nella Sala Auser l’incontro con Karen Venturini per la Giornata contro la violenza sulle donne

Per la Giornata contro la violenza sulle donne, oggi alle 17, nella sala Auser di corso Ubaldo Comandini, Fidapa sezione di Cesena Malatesta, in collaborazione con Auser e nell’ambito del calendario del Forum Donne, propone un incontro con Karen Venturini, autrice del libro ‘Melanconia con stupore’.

L’autrice sarà intervistata dall’attore Michele Di Giacomo che interpreterà alcuni brani tratti dalla pubblicazione dedicata alle donne che, spesso con diagnosi paradossali, qual è ad esempio proprio ‘melanconia con stupore’ venivano internate e dimenticate nei manicomi. Venturini è docente all’Università di San Marino e figlia di Riccardo, psichiatra che lavorò con Franco Basaglia alla chiusura dei manicomi.

"Mio padre - racconta l’autrice - mi portava con sé, fin da piccola, negli ospedali in cui ha lavorato che grazie a Basaglia e alla sua equipe, accoglievano e trattavano i pazienti con umanità, evitando la contenzione, la chiusura delle stanze di degenza, ma anzi favorendo le passeggiate e il contatto tra ricoverati. E, quando poi papà è diventato direttore a Imola, è venuto in possesso e mi ha consegnato tante schede di pazienti lì internate a metà Ottocento e, così ho scoperto le forme di violenza psicologica e fisica esercitate su tante donne analfabete, contadine, ma magari depresse, o con un carattere ribelle, o, ancora, mogli scomode che, per questo venivano private della libertà. La fisiognomica, ma soprattutto l’empatia, hanno guidato la mia fantasia nella rappresentazione letteraria del loro profilo". "Quelle istantanee – aggiunge la psichiatra del Centro di Salute mentale dell’Ausl Romagna Patrizia Casali, cui spetteranno le considerazioni sulla Psichiatria oggi - sono la testimonianza di un marchio d’infamia; chi era internato perdeva ogni diritto civile ed era inserito nel casellario giudiziario. Talvolta la ‘prigionia’ durava tutta la vita".

"Non dimentichiamo che Palazzo Oir – conclude la presidente Fidapa Malatesta Raffaella Candoli -, che sarà sede della Pinacoteca, fino al 1954 aveva un repartino psichiatrico, detto delle zitelle, donne, ma anche adolescenti o addirittura bimbe con lievi deficit intellettivi, o down, o solo con malattie non mentali, ma non riconosciute, che per le condizioni di costrizione finivano per ammalarsi veramente. Oggi ci sono ancora uomini che segregano le compagne, le limitano nella libertà e nell’autodeterminazione, le considerano oggetti di proprietà insieme ai figli fino ad arrivare ad uccidere, perpetrando comportamenti secolari, ma la Fidapa BPW Italy, anche con l’adesione alla Campagna Internazionale He for She di Un Women, si propone di costruire una narrazione del cambiamento che parli agli uomini con parole nuove e condivise".