
Uno degli incroci controllati dal sistema di rilevamento delle infrazioni del rosso
Cesena, 30 gennaio 2021 - Come accadde quando vennero installati i primi autovelox, sono oggetto di controversie, discussioni e ricorsi al Giudice di pace e al Prefetto anche le contravvenzioni rilevate dagli occhi elettronici dei Tred che vigilano su quattro incroci cittadini regolati da semafori. Va detto che pochissime sono le sanzioni per aver attraversato l’incrocio nonostante il semaforo fosse rosso, mentre sono molte quelle rilevate (soprattutto a carico di motociclisti e scooteristi) per il superamento della linea trasversale di arresto prima dell’incrocio. Il Codice della strada, infatti, prescrive che il veicolo deve fermarsi prima della linea trasversale, mentre molti motociclisti spesso superano la colonna delle auto ferme in attesa del verde e si fermano oltre la linea di arresto, pur non causando intralcio o pericolo agli altri utenti della strada.
Nei giorni scorsi abbiamo riferito che nove contravvenzioni sono state annullate dal giudice di pace di Forlì Francesca Pallotti che ha ritenuto fondato i ricorsi presentati dagli avvocati Daniele Molinari e Lorenzo Mellina perché la linea di arresto, come prescrive il regolamento di attuazione del Codice della strada, non è posizionata a un metro dall’incrocio o dalle strisce pedonali. Un’impostazione non condivisa dalla Giunta guidata dal sindaco Enzo Lattuca che ha deciso di impugnare le sentenze, ma intanto dovrà affrontare un passaggio in consiglio comunale per il riconoscimento del debito fuori bilancio relativo al rimborso del contributo unificato disposto dal giudice.
Ma ci sono anche sentenze favorevoli al Comune: ne abbiamo rintracciate quattro, di tre giudici diversi. Una riguarda l’avvocato Riccardo Luzi che chiedeva l’annullamento di due contravvenzioni: una per essersi fermato oltre la linea d’arresto, l’altra per aver attraversato l’incrocio quando c’era il rosso; i motivi per cui chiedeva l’annullamento delle contravenzioni erano la mancanza di adeguata segnaletica, della contestazione immediata della contravvenzione e della taratura del Tred. Ricorso respinto dal giudice di pace Milena Laghi, come pure quello presentato da Massimo Medri di San Mauro in Valle che, oltre ai già citati motivi, lamentava anche la mancanza dell’indicazione dell’ordinanza di apposizione sul retro dei segnali che indicano la presenza dei Tred.
Respinto dal giudice di pace Adele Linguanti il ricorso presentato da Massimo Pistocchi che affermava di aver oltrepassato la linea d’arresto per agevolare il passaggio di un’ambulanza, della quale però non c’era traccia nella documentazione fotografica presentata dal Comune.
Infine il giudice di pace Andrea Biavati ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Piero Bazzocchi, difeso dall’avvocato Romina Magnani, che aveva ricevuto una serie di contravvenzioni per aver superato con lo scooter la linea di arresto. Il giudice ha riconosciuto la buona fede del motociglista e lo ha condannato a pagare una sola sanzione, con importo raddoppiato rispetto al minimo.