Omicidio Cesena, Mirco Guerrini torna libero

Per il pm non ci sono necessità di misure coercitive per il 44enne ravennate. Si profila l'ipotesi legittima difesa

Antonio Rinelli, 46enne di Punta Marina

Antonio Rinelli, 46enne di Punta Marina

Cesena, 10 aprile 2019 - Quando uscirà dall’ospedale Bufalini di Cesena e verrà dimesso, si prevede fra alcuni giorni, potrà tornare a casa libero e non andrà in prigione. Mirco Guerrini, 44 anni, agente di commercio di Ravenna, è ancora formalmente indagato per l’omicidio preterintenzionale di Antonio Rinelli, 46enne camionista originario di Potenza e residente a Ravenna, ma la sua posizione si è notevolmente alleggerita. È stata la stessa pubblico ministero Sara Posa che coordina le indagini dei carabinieri a disporre la libertà per l’uomo arrestato dopo il fatto accaduto a San Mauro Mare in via Orsa Maggiore, angolo viale Caterina Vincenzi Allocatelli, il lungomare a est della località turistica, alle 24 fra domenica e lunedì. Guerrini si trovava in casa con la sua compagna quando era arrivato Antonio Rinelli, fino a due mesi fa compagno della stessa donna. I due uomini si sono affrontati in strada, sotto gli occhi della sammaurese. Così è scoppiata in mezzo alla strada, la via Orsa Maggiore, una furibonda lite a suon di botte, calci e pugni che ha portato al decesso di Rinelli, sull’asfalto, sul luogo della lite. Lo stesso Guerrini ha riportato ferite e lesioni per le quali è stato riceverato al Bufalini.

Restano da accertare la cause precise che hanno determinato la morte di Rinelli. L’autopsia, che probabilmente verrà disposta e effettuata già oggi, dovrà quindi stabilire sia l’esito fatale del litigio sia dovuto alle botte ricevute, alla caduta e all’urto contro il muro di un ristorante, oppure a un malore Dalla ricostruizione dell’episodio alla quale stanno lavorando i carabinieri della Compagnia di Cesenatico emerge comunque che lo scontro tra i due uomini è stato particolarmente violento, con molti colpi dati e ricevuti da entrambi. Sul muro del ristorante Luna Rossa, dall’altra parte della strada rispetto all’abitazione della donna, sono ancora visibili le macchie di sangue lasciate da Rinelli quando si è accasciato prima di morire.

Guerrini era rimasto invece ferito ed era stato portato all’ospedale Bufalini e ricoverato per alcune fratture. Era stato arrestato con l’accusa di omicidio preterintenzionale. La donna era stata sentita per tutta la notte dai carabinieri della Compagnia di Cesenatico al comando del capitano Flavio Annunziata. Poi lunedì l’interrogatorio di Mirco Guerrini da parte del Pm Sara Posa che ha disposto l’arresto e in seguito la liberazione dell’indagato. Il suo stato di incensurato, la ricostruzione dei fatti che pare coincidere in buona parte con la sua versione – «Rinelli mi ha aggredito, mi sono solo difeso» – ha evidentemente giocato a suo favore. L’uomo resta per ora ricoverato all’ospedale Bufalini fino a quando i medici lo riterranno opportuno per la sua guarigione. Quando uscirà sarà libero da vincoli, potrà tornare a casa sua e rimanere però a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nell’ipotesi più favorevole per lui, le accuse potrebbero cadere con l’applicazione della legittima difesa.

Luciana Garbuglia sindaco di San Mauro Pascoli si è fatta portavoce dello stato d’animo della popolazione in seguito al sanguinosi episodio: «Siamo rimasti tutti sconvolti. Quando queste tragedie ci toccano da vicino si resta senza parole. In una piccola comunità, dove tutti si conoscono, queste terribili vicende colpiscono chiunque. Mi auguro che al più presto emerga tutta la verità».

AGGIORNAMENTO Guerrini: "Non sono un killer, mi sono solo difeso"