Ortofrutta più ’salata’ "Speculazione sui prezzi dall’estero dopo l’alluvione"

Parla Alessandro Giunchi, amministratore unico del mercato di Cesena "Tantissime disdette da parte di alberghi e ristoranti: crollo di 3.500 quintali di merce invenduta che è stata donata" .

Ortofrutta più ’salata’  "Speculazione  sui prezzi dall’estero  dopo l’alluvione"

Ortofrutta più ’salata’ "Speculazione sui prezzi dall’estero dopo l’alluvione"

di Annamaria Senni

Al mercato ortofrutticolo, in via Dismano dove si incontrano ogni mattina all’alba gli agricoltori e i fruttivendoli per comprare i prodotti all’ingrosso, l’attività non si è fermata, ma purtroppo molta merce è rimasta invenduta, tanto che in una settimana c’è stato un crollo di quasi 3.500 quintali di merce invenduta che è stata tutta donata attraverso un servizio di logistica solidale. "In questo momento di grande sofferenza per l’agricoltura - spiega l’amministratore unico Alessandro Giunchi - sembra un controsenso non riuscire a vendere i prodotti, ma purtroppo sono piovute disdette da ogni parte d’Europa sulle prenotazioni nella riviera romagnola ed è mancata la vendita a tantissimi alberghi e ristoranti". La frutta più compromessa è quella che era pronta da raccogliere e quella che sarebbe stata pronta tra due settimane, come albicocche e ciliegie. "Io vorrei mandare un messaggio positivo perché la merce arriva - spiega Giunchi - la situazione è abbastanza traumatica per alcune tipologie di prodotto, come la ciliegia precoce e l’albicocca precoce, ma nel territorio cesenate i problemi di allagamento che hanno compromesso totalmente i frutteti non sono tanti, fuori dal nostro territorio sono maggiori. Ovviamente c’è stato un calo di prodotto anche da noi, ma ci sono zone del Cesenate che sono in produzione anche se hanno subito danni su varietà precoci". "In questo momento - aggiunge Giunchi - c’è un tema sul discorso dei prezzi che è una lama a doppio taglio. Al mercato ortofrutticolo in questi giorni i prezzi non sono aumentati, ma in seguito all’alluvione e alle forti problematiche dell’agricoltura c’è stato un effetto speculativo in alcuni canali distributivi che si stanno spostando su altri canali, come la Spagna. La cliegia spagnola è passata dai 5 euro ai 10 euro in due giorni, raddoppiando il prezzo; questo significa che il prezzo delle ciliegie ai supermercati arriverà a 15 euro al chilo. Il costo delle albicocche varia a seconda della tipologia, dai 2 euro ai 4 euro".

Ieri in alcuni supermercati cittadini i prezzi delle pesche nettarine sfioravano i 5 euro (4,99 euro al chilogrammo), mentre le pesche gialle erano vendute a 3 euro e 99 centesimi. Le albicocche invece avevano superato i 4 euro (4,38 euro al chilogrammo). Le zucchine tonde erano vendute a 2 euro e 99 centesimi al chilo, mentre i pomodori oblunghi maturi a 5 euro e 49 centesimi.

"Il problema che c’è adesso - spiega Giunchi - è che la gente vuole una certa tipologia di prodotto per cui il mercato estero ci specula. L’aumento dei prezzi era già stato considerevole per l’aumento dell’inflazione e in questo momento si va ad aggiungere l’effetto speculativo che deriva dall’assenza di alcuni prodotti. La paura è che questo effetto si propaghi durante l’estate e produca una diminuzione dei consumi e un calo delle vendite". "Quello che è importante fare ora - continua - è aiutare gli agricoltori facendo in modo che si venga a comprare frutta e verdura a Cesena. Per far questo è importante che i turisti capiscano che possono venire al mare e così ripartiranno alberghi e ristoranti".