
Ricoverati al Centro ustioni. Un tecnico in prognosi riservata, già dimesso un giovane collega
Una prima buona notizia in mezzo alla tragedia che ha colpito la centrale idroelettrica a Suviana, sull’Appennino bolognese, è arrivata ieri da Cesena: nella tarda mattinata, uno dei due tecnici rimasti feriti in seguito all’incidente sul lavoro che ha causato anche tre vittime e quattro dispersi, dopo essere stato accolto martedì sera nell’area Osservazione Breve Intensiva del pronto soccorso dell’ospedale Bufalini, è stato dimesso.
Si tratta di un giovane del 1999, rimasto sempre cosciente: gli accertamenti effettuati avrebbero escluso patologie particolarmente critiche legate alle ustioni da lui riportate e dunque già nelle scorse ore è potuto arrivare il via libera alle dimissioni, con una prognosi di 30 giorni. Restano invece ancora critiche le condizioni dell’altro uomo che era stato trasportato al nosocomio cesenate: per lui, ricoverato in rianimazione nel reparto grandi ustionati, la prognosi resta riservata. "Si trova in stato di sedazione - ha commentato Marisa Bagnoli, direttore facente funzione dell’ospedale cesenate in un bollettino medico diffuso ieri alle 11 - è intubato e ha rimediato ustioni in oltre il 20% del corpo, in particolare sulle mani. Attendiamo di vedere l’esito delle prossime ore".
I due feriti trasportati a Cesena già nella serata di martedì avevano ricevuto le visite dei parenti, corsi in Romagna dopo essere stati informati di quanto accaduto.
E del terribile fatto di cronaca erano informati anche i tanti cesenati che ieri hanno trascorso la mattinata al ‘Bufalini’ , compresi quelli che si trovano nelle aree del pronto soccorso e del reparto grandi ustionati. Alcuni, incuriositi dalla presenza dei mezzi di informazione, hanno speso parole di cordoglio per le vittime e di forte costernazione per quanto accaduto all’interno della centrale idroelettrica. L’auspicio è che alla buona notizia delle dimissioni del primo ferito arrivata proprio da Cesena, ne possano arrivare altre, a partire sempre dal nostro nosocomio, ma non solo. Lo scenario col quale si stanno confrontando i soccorritori a Suviana è però purtroppo drammatico.
Luca Ravaglia