
Un’immagine dell’area Sacta nel centro di Gambettola
Il recupero dell’area Sacta è una storia che a Gambettola va avanti e indietro da più di 40 anni, e da tempo i gambettolesi sono del tutto sfiduciati, non credono più alle promesse elettorali e amareggiati dicono: "Quel rudere resterà lì per altri 50 anni". Che cos’è il tabacchificio Sacta? Si tratta di uno dei più grandi complessi per la lavorazione del tabacco rimasti ancora in piedi in Emilia Romagna. Situato nel centro di Gambettola, da metà anni ‘70 è in totale abbandono con i fabbricati cadenti; in oltre 40 anni tutte le giunte comunali che si sono succedute hanno cercato una propria soluzione, alcune non sono andate al di là dei progetti, altre sono state vicine a raggiungere l’accordo con la proprietà: la famiglia Passerini di Cesena, come la sindaca Letizia Bisacchi che però è scaduta prima di arrivare alla approvazione finale del Consiglio Comunale.
Dopo le elezioni comunali del giugno 2024 il fascicolo Sacta è stato preso in mano dal nuovo sindaco Eugenio Battistini, e lui nel dicembre 2024, in seguito al mancato finanziamento regionale per la realizzazione della Casa di Comunità, che era parte centrale del progetto Sacta, aveva fermato la pratica, in quanto a quel punto occorreva individuare un nuovo interesse pubblico. L’opposizione del centrodestra con Emiliano Paesani aveva sollecitato il sindaco a non fermarsi e a portare avanti il progetto Sacta. Mercoledì scorso il Consiglio Comunale di Gambettola ha approvato a maggioranza, con voto contrario della minoranza, la delibera che contiene gli indirizzi che definiscono l’interesse pubblico che va garantito nell’ambito del progetto di riqualificazione della Sacta. In sostanza è tutto da rifare, il nuovo atto individua, tra gli indirizzi principali: miglioramento del verde pubblico, la realizzazione di nuovi parcheggi, la possibile delocalizzazione del mercato ambulante in un’area ampliata di Piazza Foro Boario, interventi di edilizia residenziale pubblica conformi agli standard urbanistici, il miglioramento della viabilità e della sicurezza urbana, e la riqualificazione di Viale Carducci. La proprietà ha ora l’opportunità di proporre modifiche all’ipotesi progettuale precedente, coerente con questi indirizzi.
Vincenzo D’Altri