
A lanciare l’allarme, quasi tre mesi fa, fu Paolo Donati, cittadino originario della ‘bassa’ ravennate dove ha avuto anche esperienze da amministratore pubblico, che da tempo vive a Cesena. All’inizio di luglio, dopo aver visto un articolo che avevamo dedicato ai problemi dell’argine destro del fiume Savio a monte del Ponte Vecchio, ci chiamò anche a nome di altre persone che risiedono nella zona. "Quel che avete scritto è vero – ci disse – il Savio ha esondato da un punto in cui l’argine non era stato rialzato. Ma la stessa situazione è accaduta anche sull’argine sinistro, ma a Valle del Ponte Vecchio. Anche qui abbiamo un tratto ribassato rispetto alla quota di tutto il resto, l’acqua è uscita da lì e ha invaso via Pesaro e tutta la zona retrostante".
A conferma di quel che ci raccontava, Paolo Donati ci inoltrò un video girato da un abitante di via Pesaro nel quale si vede bene il punto in cui è iniziata l’esondazione, quello vicino al piccolo parco accanto al Ponte Vecchio, dove l’argine è stato lasciato più basso per favorire l’accesso alla pista ciclabile che corre alla sommità dell’argine verso il Ponte Nuovo. La situazione dovrebbe essere ben nota perché era presente un volontario della protezione civile che si allontanò appena l’acqua iniziò a uscire dal punto in cui l’argine è più basso. Da allora, però, qui nessuno ha fatto alcunché.
"Nei giorni scorsi ho visto che c’erano macchine per il movimento terra all’opera sull’argine che corre parallelo a via Roversano: è stato rialzato l’argine in modo omogeneo, non sono un tecnico, ma mi sembra che sia stato fatto un bel lavoro. Per questo vorrei sapere perché non viene fatto lo stesso anche da noi, in fin dei conti non si tratta di un intervento costoso, basta qualche camion di terra e una ruspa come è stato fatto a lato di via Roversano".
Abbiamo girato la domanda a Piero Tabellini delle sede di Cesena dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile. "In realtà – ci ha detto – il Savio ha esondato anche in altri punti, non solo dove c’è l’imbocco della pista. Siamo intervenuti sull’argine destro, a monte del Ponte Vecchio, perché ci sembrava che la situazione fosse più critica. Per la sponda sinistra stiamo valutando dei rilievi aerei, vedremo che fare".
Questa affermazione viene contestata dagli abitanti di via Pesaro e zone circostanti. "I danni dell’alluvione sono stati enormi da una parte come dall’altra del fiume – afferma Paolo Donati –. Adesso siamo alle prese con le difficoltà legate alla burocrazia per ottenere i risarcimenti, ma quel che ci fa paura è la possibilità che un evento come quello del 16 maggio accada ancora".
"L’inverno è alle porte – continua Donati – e ogni volta che il meteo prevede pioggia intensa rivediamo le immagini di quei giorni, con la furia devastatrice del fiume che travolgeva tutto quello che incontrava: auto, recinzioni, sfondava portoni e finestre. E poi quel che abbiamo vissuto dopo per liberare gli edifici dalla morsa del fango e ripristinare gli impianti e gli arredamenti. Ecco, un’esperienza così non la vogliamo rifare, per cui chiediamo con forza che sistemino l’argine anche da questa parte del fiume Savio".