Un evento che ha carattere di eccezionalità è in programma per sabato alle 16.30, con l’inaugurazione, al Castello malatestiano di Longiano, della mostra di Tono Zancanaro "Demopretoni/ Un viaggio tragico ero(t)ico, nella disillusione post bellica". Le opere grafiche del ciclo hanno avuto una diffusione limitata, per la forte carica erotica dissacratoria ossessivamente imperniata su di un fallo dalle molteplici valenze semantiche.e anche per i riferimenti a personaggi del tempo le cui descrizioni sono accompagnate da allusioni, esplicite, di àmbito politico e religioso. Al taglio del nastro prenderanno parte i curatori della mostra Flaminio Balestra, Manlio Gaddi dell’archivio storico Tono Zancanaro e Guido Bartorelli storico dell’arte. Le opere esposte, fanno parte della recente donazione di 236 fogli alla Fondazione Balestra da parte dell’Archivio Storico Tono Zancanaro anche in virtù del rapporto di amicizia dell’artista con il poeta Tito Balestra (nella sua Collezione figurano 131 opere incisorie) e delle collaborazioni passate con la medesima Istituzione longianese a partire dal 1997 aperte con la mostra "Tono Zancanaro - dal gibbo alle tematiche della liberazione".
Zancanaro è stato uno dei disegnatori e incisori tra i maggiori del Novecento, e l’esposizione ne presenta 200 disegni grafici realizzati tra gli anni 1945 -1947 che contengono tutta la rabbia provata dall’artista rispetto al nuovo assetto politico e istituzionale che andava configurandosi a seguito del conflitto mondiale, dalla fine della monarchia e in attesa della costituente Repubblica. È in particolare sulla posta in gioco delle elezioni politiche e referendarie del 2 giugno 1946 che la creatività si scatena. A tutt’oggi i fogli sono stati esposti solo in rari esemplari nelle mostre realizzate da Tono nella sua carriera e postume. In catalogo sono stati presentati alcuni disegni fra i "meno compromettenti" e ancora oggi, a distanza di oltre ottanta anni dalla loro esecuzione risulta difficile mostrarli al pubblico. Una sola esposizione completa della raccolta a cura dell’assessorato alla Cultura del comune di Santa Croce sull’Arno è avvenuta nel 1992, con un catalogo completo curato da Nicola Micieli. L’impeto combattivo di Zancanaro, iscrittosi nel 1942 al Partito Comunista, si acquieta momentaneamente con la vittoria della Repubblica e così anche i Demopretoni si esauriscono per lasciare spazio alla rivisitazione del mito classico: le serie del Satyricon e delle Levane che chiudono gli anni Quaranta. La mostra curata da Flaminio Balestra, Guido Bartorelli, Manlio Gaddi, sarà visitabile fino al 28 luglio ed è compresa nel biglietto d’ingresso della collezione permanente del museo; data l’iconografia è sconsigliata ai minori. r.c.