Sfodera un coltello. Gli agenti usano il ‘taser’

Marocchino minaccia l’ex moglie e semina il panico in un condominio. Immobilizzato con una scarica dell’arma elettrica e arrestato.

Sfodera un coltello. Gli agenti usano  il ‘taser’

Sfodera un coltello. Gli agenti usano il ‘taser’

Ha minacciato con un coltello l’ex moglie e i poliziotti intervenuti sul posto. Un cittadino marocchino di 42 anni ha scatenato il terrore in un condominio di cesenate: gli agenti sono stati costretti a usare il ‘taser’ (la pistola a impulsi elettrici, non letale) per immobilizzarlo.

E’ accaduto alle 4,20 del mattino di domenica scorsa, quando la Sala Operativa del Commissariato di Cesena ha ricevuto una segnalazione che riguardava un uomo che, armato di coltello, minacciava la sua ex moglie all’interno di un condominio in via Alfieri. La chiamata era arrivata da una condomina che in quel momento stava proteggendo, presso la sua abitazione, la vittima insieme alla figlia minorenne, dalla furia dell’ex marito che era fuori dalla porta armato di coltello.

Quando sono giunti sul posto, gli agenti del Commissariato si sono trovati di fronte un uomo o a torso nudo che, all’ingresso del condominio, brandiva minacciosamente un coltello di grosse dimensioni. L’individuo, visti i poliziotti, ha iniziato a rivolgersi contro di loro, urlando "Vi ammazzo", senza mai smettere di impugnare il coltello. I due agenti hanno intimato più volte allo straniero di buttare via l’arma. Nulla. Continuava ad agitare minacciosamente la lama. A quel punto i poliziotti hanno estratto il ‘taser’ – l’arma ad impulsi elettrici da poco in dotazione alle forze di polizia – e ancora una volta gli hanno ordinato di buttare a terra il coltello. L’uomo ha anche rivolto la lama verso di sé minacciando atti di autolesionismo. Così i due poliziotti hanno utilizzato l’arma a impulsi elettrici, bloccato l’uomo, ammanettato e portato in Commissariato. Il marocchino era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale da circa un anno. Sabato notte, ubriaco, è andato presso l’abitazione della ex moglie e ha iniziato a minacciare e ad aggredire la donna alla presenza della figlia minore, tanto da costringere entrambe a cercare riparo in casa di una vicina. Poi ha preso un un coltello colpendo la porta dell’appartamento presso cui madre e figlia si erano rifugiate, riversandosi poi in strada, sempre con in pugno l’arma, dove iniziava a infierire contro alcune auto parcheggiate. E’ stato denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, atti persecutori e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale e portato in carcere nell’attesa di giudizio.

Ermanno Pasolini