
Sorpresa in cassazione. Nuovo processo in appello
Un altro colpo di scena nell’intricatissima vicenda giudiziaria che da 13 anni vede contrapposti da una parte Filippo Narducci, che allora faceva il barista, e dall’altra i tre poliziotti (Christian Foschi, Marco Pieri e Giancarlo Tizi) che lo fermarono per un controllo la notte tra il 9 e il 10 aprile nell’area di servizio con bar notturno di via Zuccherificio. Il controllo fu assai movimentato, ci fu un acceso confronto e Narducci fu steso a terra, ammanettato e portato in commissariato dove rimase fino al mattino, pur senza essere arrestato.
Da quell’episodio scaturirono denunce e querele incrociate: per i reati di lesioni Filippo Narducci fu assolto con sentenza definitiva, mentre i tre poliziotti furono condannati in primo grado a Forlì a quattro mesi di reclusione; in appello la sentenza fu ribaltata e ci fu un’assoluzione generale, ma l’avvocato Fabio Anselmo che assiste Filippo Narducci fece ricorso per cassazione per gli effetti civili. Il ricorso è stato discusso giovedì scorso a Roma: a difendere Narducci c’era l’avvocato Alessandra Pisa dello studio Anselmo, mentre i tre poliziotti erano rappresentati dagli avvocati Marco Martines, Riccardo Luzi e Francesco Petrelli. La causa si presentava particolarmente delicata soprattutto in prospettiva della conclusione del processo ai tre poliziotti per sequestro di persona, falso ideologico e altri reati, prevista per il pomeriggio di martedì prossimo, 26 settembre, in corte d’appello a Bologna.
Il processo in corte di cassazione si è tenuto a fine mattinata, ma la sentenza è stata resa nota verso le 22: confermate le assoluzioni di Christian Foschi e Giancarlo Tizi, ma non quella di Marco Pieri che dovrà affrontare un nuovo processo in corte d’appello, ma solo ai fini civili. Il dispositivo della sentenza non è ancora stato pubblicato e comunque per valutare bene le considerazioni dei giudici sarà necessario attendere la pubblicazione delle motivazioni, ma appare evidente che la suprema corte ha considerato la mano chiusa di Marco Pieri diretta al volto di Filippo Narducci un gesto di violenza meritevole di essere sanzionato. Il procuratore generale aveva chiusto la riforma della sentenza assolutoria per tutti e tre gli imputati.
Ora l’attenzione è concentrata sull’udienza di martedì pomeriggio in corte d’appello a Bologna: ci saranno le repliche del pubblico ministero Antonietta Di Taranto (che ha chiesto la condatta dei tre poliziotti a cinque anni e mezzo di reclusione ciascuno), degli avvocati di parte civile Fabio Anselmo, Alessandra Pisa e Umberto Calzolari che tutelano Filippo Narducci e i suoi genitori, e infine dei difensori dei poliziotti Marco Martines, Riccardo Luzi e Federica Casale. Poi i giudici si ritireranno in camera di consiglio.