di Andrea Alessandrini
La corsa contro il tempo del Pd e del centrosinistra locali per allestire una lista che gareggi alle elezioni comunali di Sarsina del 14 e 15 maggio è seguita anche da un sarsinate doc come Lucio Cangini, unico sindaco di sinistra nella legislatura 1995-1999 nel dopoguerra nella città plautina, parentesi nel dominio assoluto del sindaco democristiano Lorenzo Cappelli.
Cangini, di cosa si occupa?
"Ho 77 anni, sono fuori dal giochi della politica attiva, ma non potrei mai non interessarmi dipolitica e della sorte e dei comuni montani. Mi occupo di arte, in prima persona come artista, di cultura, e di Sarsina, che è la mia grande passione".
Dove si colloca politicamente?
"Oltre la destra e la sinistra che hanno fatto il loro tempo. Mi colloco in quella che definisco l’area di governo, che si distingue dall’altra area, quella di potere. La prima è più complessa da realizzare ma produce i migliori effetti per i governati".
Ci spiega meglio?
"Esemplifico: a livello nazionale Bersani è nell’area di governo, Renzi in quella di potere".
Ci esemplifica a Sarsina?
"Colloco Enrico Cangini nell’area di governo, mentre Lorenzo Cappelli nell’area di potere".
E’ un estimatore del sindaco uscente.
"Sì, e c’è anche un bel rapporto tra noi. È un giovane di ottime qualità, capace anche di ascoltare".
Cosa pensa dell’eventualità che a Sarsina possa concorrere solo la sua lista di sindaco ricandidato?
"La crisi di identità della politica è gravissima. Se chiediamo ai sarsinati i nomi degli assessori e dei consiglieri comunali credo che molti non saprebbero rispondere. Cangini invece ha un rapporto diretto con i cittadini, ed è difficile fargli opposizione, e quindi capisco la difficoltà dei suoi oppositori, anche perché lo sorreggono anche i ’grandi elettori’".
A chi si riferisce?
"Al blocco cittadino con le quattro Pro Loco con i loro volontari, unicum del nostro territorio, e l’associazione ’La Misericordia’, che sono in ottimi rapporti con il sindaco e costituiscono una base del consenso fortissima. Il mio auspicio è che si riesca ad allestire la lista di centrosinistra. Le comunali con una lista sola sarebbero uno smacco per la democrazia".
Cosa consiglierebbe al Pd e al centrosinistra sarsinate?
"Di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, affidarsi a giovani e fare una lista senza collegamenti ai partiti, che si adoperi per rendere più forte l’identità di Sarsina, agendo sulle sue tre eccellenze: la città plautina, il Museo Archeologico e l’esorcismo. Qui c’è da lavorare e da migliorare".