Scoperta archeologica: sotto l’asilo di Cesena c’è una capanna dell’età del rame. Video

Affollata visita ai resti trovati duranti gli scavi per le fondamenta della nuova struttura: ora tutto verrà ricoperto per consentire l’intervento edilizio

Cesena, 14 agosto 2023 – In occasione dell’indagine archeologica connessa ai lavori che porteranno alla realizzazione di un asilo comunale a ridosso della parrocchia cesenate dell’Osservanza, le ricerche effettuate dalla Soprintendenza ai beni archeologici prima dell’avvio del vero e proprio cantiere, hanno dato risultati inattesi (video).

Folla per la vista alle scoperte archeologiche a Cesena (foto Ravaglia)
Folla per la vista alle scoperte archeologiche a Cesena (foto Ravaglia)

“Avevamo già un’aspettativa piuttosto alta – commenta la funzionaria Romina Pirraglia – ma ci aspettavamo di imbatterci in sepolture o comunque in ambienti collegati alla vicina chiesa e al convento, mentre invece i risultati sono stati ancora più sorprendenti. In particolare abbiamo rinvenuto delle testimonianze riconducibili a una capanna ad uso abitativo di età preistorica, due grandi circoli funerari, normalmente datati tra l’età del rame e del bronzo antico, quindi tra il terzo millennio e i primi secoli del secondo millennio avanti Cristo e un edifico tardo antico o alto medievale a vocazione produttiva probabilmente utilizzato per conservare le derrate alimentari, come dimostrano le tante buche che abbiamo ritrovato, tra le quali ne spicca una di dimensioni molto ampie che doveva essere una neviera”.

Si tratterebbe dunque di una sorta di antenato delle nostre celle frigorifere: uno spazio che veniva isolato con la paglia e riempito col ghiaccio raccolto durante l’inverno, utilizzato poi per conservare più a lungo il cibo. Questo aspetto, come tutti gli altri legati ai dettagli dei ritrovamenti emersi, abbinati agli usi dei nostri lontanissimi antenati, sono stati raccontati nel corso di un pomeriggio dedicato alla visita del cantiere che ha catturato l’interesse di circa duecento persone.

Si è così passati a esaminare i metodi di sepoltura che, in particolare nel caso delle famiglie più abbienti, prevedevano la tumulazione in una sorta di collinetta che aveva un suo punto di accesso ed era sperata dal resto dell’area da un fossato, fino alle ‘mode’ del tempo, testimoniate da oggetti arrivati a Cesena anche fin dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente, probabilmente grazie al porto di Ravenna. I resti rinvenuti sono stati fotografati e catalogati e i più interessanti sono stati mesi in mostra per l’occasione.

Lo scavo archeologico verrà poi ricoperto per consentire l’intervento edilizio legato alla costruzione dell’asilo.

Quanto è stato individuato andrà dunque perduto? Pirraglia rassicura, citando l’importanza di luoghi come il nuovo museo archeologico in fase di realizzazione nell’area della Biblioteca Malatestiana e che dovrà ospitare una ‘storia della città’ tracciata dai vari ritrovamenti avvenuti nei vari luoghi di Cesena. Un museo che sarà innovativo e accattivante, progettato secondo i canoni dei più attuali e accattivanti metodi divulgativi. Quelli che per esempio comprendono, in via eccezionale, anche visite guidate nei cantieri: “Pure a ridosso di Ferragosto, col caldo e il mare a due passi – riprende Pirraglia – abbiamo riscontrato un forte successo. Ne siamo ovviamente soddisfatti. Questo ci rende anche consapevoli dell’importanza di affrontare la materia con un approccio che possa coinvolgere e appassionare il più largo numero di persone possibili, di ogni età. E in effetti aprire le porte a luoghi che generalmente sono inaccessibili al pubblico crea sempre grande interesse”.