Cesena, Calbucci. L'ex stella del football americano di nuovo in campo per solidarietà

Cesenate con alle spalle anni di gioco ai vertici nazionali, ha fondato a bologna la Good Ol' Boys, impegnata in varie partite di beneficienza

Alberto Calbucci è il primo da sinistra

Alberto Calbucci è il primo da sinistra

Cesena, 1 novembre 2018 - Uomini d’acciaio col cuore d’oro. Sulla linea di scrimmage di un campo da football, al momento dello snap, non guardi in faccia a nessuno: l’unica cosa che conta è guadagnare una yard in più e l’unico fair play che esiste è quello di garantire al proprio avversario di non fare sceneggiate sperando di strappare una concessione arbitrale. Se prendi una sportellata, la incassi, se cadi, ti rialzi. Perché sei un giocatore di football e hai la pelle dura. Purtroppo non tutti hanno la stessa fortuna. E allora ecco qui un manipolo di guerrieri che si tolgono il casco e mettono la mano sul portafoglio, per regalare sorrisi a chi non è abituato a farne.

Alberto Calbucci, cesenate con alle spalle anni passati ai vertici nazionali (e non solo) del football americano, l’anno scorso a Bologna, la città dove attualmente gioca il più che promettente figlio Tiberio, neopromosso in Serie A, ha fondato una squadra ‘master’, i Good Ol’ Boys, con la quale scende in campo con un duplice intento: divertirsi praticando uno sport impossibile da dimenticare e difficile da abbandonare e raccogliere fondi per sostenere persone o associazioni che operano a tutela dei più deboli.

“Ogni volta che organizziamo un evento - spiega Calbucci - firmiamo un assegno da mille euro. Abbiamo già sostenuto la Fanep di Bologna che promuove la cura e la ricerca nella neuropsichiatria infantile, alla Lega del Filo d’Oro e all’associazione ‘A smile from a rose’ fondata da un ex giocatore di football la cui figlia è affetta dalla rara sindrome di Sanfilippo. Questa volta invece ci siamo rivolti all’Anspi Chicco di Grano di Piavola, associazione che si propone di coinvolgere i bambini della vallata del Savio, un territorio nel quale le attività per i più piccoli non sono molte. Abbiamo già acquistato giochi e attrezzature e sosteniamo le attività di un gruppo di volontari che con entusiasmo dedicano il loro tempo agli altri. Chiunque può fare la sua parte unendosi a noi, magari donando il cinque per mille”. La squadra prende il nome da una citazione del film ‘Blues Brothers’, un riferimento che Calbucci spiega ricordando una delle frasi immortali della pellicola.

“Come loro pure noi siamo in missione per conto di Dio, nel senso che scendiamo in campo per aiutare il prossimo. Questa ragione è fondamentale, ma non prevarica la passione che tutti noi abbiamo per questo sport: ci alleniamo a Bologna ogni due settimane e ogni volta un compagno di squadra che abita in Sardegna prende l’aereo appositamente per partecipare. C’è chi si è presentato entusiasta dicendo di sognare alla notte il suo ritorno sul terreno di gioco e chi unisce la passione per lo sport giocato alla voglia di fare l’allenatore, tramandando la sua esperienza ai giovani. Cosa ti conquista? Tutto, a partire dall’aria dello spogliatoio o dall’odore di sudore che respiri aprendo la borsa fino alle battaglie in campo. Siamo una squadra over 45, abbiamo i nostri acciacchi e abbiamo perso la reattività di un tempo. A vederci giocare da fuori, magari siamo meno spettacolari. Ma per noi, schierati sulla linea di scrimmage è ancora tutto uguale ai vecchi tempi».