Incidente Porto Recanati, processo in tempi record per Farah

Una famiglia distrutta nello schianto del 3 marzo. Lunedì la direttissima. Il procuratore: fatto gravissimo, serve una risposta celere

Marouane Farah  viene portato via dall’ospedale di Civitanova

Marouane Farah viene portato via dall’ospedale di Civitanova

Macerata, 23 marzo 2019 - Processo per direttissima, con le accuse di omicidio stradale plurimo aggravato e lesioni gravi, per Marouane Farah, il marocchino 35enne residente a Monte San Giusto imputato per la morte della coppia di Castelfidardo Elisa Del Vicario e Gianluca Carotti, avvenuta in un incidente stradale la notte tra il 2 e il 3 marzo. Dalle analisi, è emerso che Farah era al volante con un tasso alcolemico di 1,7 grammi per litro e aveva assunto cannabis.

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«D'intesa con il sostituto procuratore Enrico Riccioni, titolare del fascicolo abbiamo ritenuto che per il gravissimo fatto criminoso per cui Farah è detenuto, fosse opportuno procedere con celerità al dibattimento – ha spiegato il procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio –, al fine di giungere quanto prima a una sentenza di primo grado in costanza dello stato di custodia cautelare in carcere dell’imputato. Per questo motivo si è proceduto con il giudizio per direttissima, che può essere attivato entro il termine massimo di 30 giorni dalla data di arresto. La celerità dell’iter processuale si giustifica ampiamente alla luce della gravità dell’accaduto».

L’incidente era avvenuto all’altezza del bivio Regina, a Porto Recanati. Del Vicario, 40 anni, e Carotti, 47, stavano tornando da una festa di carnevale con la figlia di lui, di 10 anni, e il figlio di lei, di 8. All’improvviso, dal senso di marcia opposto era apparsa un’Audi A6 che aveva travolto la Peugeot dei fidardensi. Per la coppia non c’era stato scampo. I bambini che erano dietro erano stati portati d’urgenza al Salesi in condizioni gravissime, con numerose fratture lei e un’emorragia cerebrale lui. Nell’auto, le maschere dei piccoli avevano reso ancora più straziante la scena. Sentendo i testimoni, gli agenti della Polstrada hanno ricostruito la dinamica: l’Audi sarebbe arrivata zigzagando sulla corsia di marcia opposta, travolgendo la 2008.

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Lunedì dunque per il marocchino si aprirà il processo. L’avvocato difensore Emanuele Senesi non ha voluto commentare, mentre l’avvocato Vando Scheggia si è limitato a prendere atto della celerità del procedimento: «Una velocità supersonica alla quale mi adeguerò, se posso». È verosimile comunque che lunedì venga chiesto un rinvio. La procura ha ritenuto superflue le indagini con le impronte digitali sul volante e il cambio, per accertare chi fosse alla guida, chieste dall’avvocato Scheggia dopo aver prodotto un video in cui i marocchini che erano in auto con Farah discutevano su chi avesse guidato.

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