Omicidio Alika, Ferlazzo a processo: al via il 5 aprile in corte d’assise

Il 32enne è accusato di rapina e omicidio volontario : il procuratore ha disposto il giudizio immediato

Civitanova, 28 gennaio 2023 – Processo al via il 5 aprile per Filippo Ferlazzo, il 32enne campano accusato di aver ucciso l’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, lungo il corso Umberto I di Civitanova alle 14, il 29 luglio scorso.

Filippo Ferlazzo
Filippo Ferlazzo

Per lui, accusato di omicidio volontario e rapina, il sostituto procuratore Claudio Rastrelli ha disposto il giudizio immediato davanti alla corte d’assise. Ferlazzo ha ammesso l’aggressione.

L’uomo avrebbe visto l’ambulante avvicinarsi alla sua fidanzata, insistendo per avere qualcosa da lei, e lui avrebbe reagito con una aggressione incontrollata: prima lo aveva inseguito, poi lo aveva colpito con la stampella che Alika usava per camminare dopo un incidente, e infine lo aveva steso a terra e colpito più volte. Infine, aveva preso il cellulare del nigeriano e se ne era andato. Ma pochi minuti dopo, grazie alla richiesta di intervento dei passanti e al filmato fatto da una donna, Ferlazzo era stato arrestato.

Da allora, è sempre rimasto in carcere a Montacuto. La procura e la polizia hanno accertato che il campano era stato dichiarato invalido al cento per cento, per via di un serio disturbo psichiatrico, e la madre era stata nominata amministratore di sostegno dal tribunale.

Per questo, la procura aveva chiesto una perizia psichiatrica con l’incidente probatorio, affidata dal giudice Claudio Bonifazi al dottor Gianni Giuli. Lo psichiatra ha ritenuto Ferlazzo capace di intendere e di volere al momento del fatto: per questo potrà essere processato per l’omicidio e condannato, se ritenuto colpevole.

L’avvocato difensore Roberta Bizzarri potrà però produrre la propria consulenza di parte, redatta dalla psichiatra Monia Vagni, per far presenti alla corte d’assise le difficoltà dell’imputato, a cui era stato diagnosticato un disturbo bipolare e che aveva subito diversi trattamenti sanitari obbligatori, oltre a passare mesi nelle comunità di recupero per la dipendenza da cannabinoidi. In udienza, si costituiranno parti civili con l’avvocato Francesco Mantella la vedova di Alika e il figlio. In favore della donna e del bambino, la scorsa estate si era sollevata un’ondata di solidarietà grazie alla quale sono stati raccolti dei fondi. Anche i Comuni di Civitanova e San Severino si erano messi a disposizione, per aiutare la famiglia in quel momento difficile.