Emilia Romagna apertura delle spiagge per l'estate. "Centinaia di prenotazioni in Riviera"

Albergatori, operatori turistici e amministratori contestano la data del 2 giugno proposta dal ministro: "La gente ha voglia di mare e noi abbiamo bisogno di ripartire"

Una passeggiata lungo la spiaggia: c’è tantissima voglia di mare

Una passeggiata lungo la spiaggia: c’è tantissima voglia di mare

Bologna, 12 luglio 2021 - «Mare, mare, mare / ma che voglia di arrivare lì da te", cantava nel 1992 il bolognese Luca Carboni, mentre percorreva la strada che separa la sua città da Riccione e dalle spiagge assolate della Riviera. E forse non c’è canzone che possa esprimere meglio lo stato d’animo dei tanti che – non solo dalle province emiliane, ma da tutto il Nord Italia e dalla Germania – al primo baluginare della primavera hanno subissato di chiamate gli stabilimenti balneari romagnoli. Sebbene i mesi estivi siano ancora gravidi di incertezze sull’andamento della pandemia, la corsa per accaparrarsi un posto all’ombra sull’arenile è già partita di slancio.

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"In questi giorni stiamo ricevendo numerosissime richieste di prenotazione degli ombrelloni stagionali", conferma Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud. "Ci telefonano da Bologna, Modena, Reggio Emilia, ma anche da Lombardia e Veneto. C’è un gran fermento: dopo un anno trascorso a barcamenarsi tra una restrizione e l’altra, l’aspettativa nei confronti dell’estate è molto alta". Quasi al completo anche diversi stabilimenti tra Punta Marina e Marina Romea, nel Ravennate.

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Non sorprende , dunque, che l’annuncio fatto venerdì scorso dal ministro al Turismo Massimo Garavaglia – il 2 giugno, festa della Repubblica italiana, come data simbolica di ripartenza del turismo – abbia scatenato le proteste sia degli operatori che degli amministratori locali. "Se la curva epidemiologica migliorerà e le vaccinazioni proseguiranno a pieno ritmo", si ripete all’unisono da Cervia a Cattolica, da Cesenatico a Misano Adriatico, "con la bella stagione il virus dovrebbe rallentare la proliferazione, come accaduto lo scorso anno. Dunque, la data di apertura può essere anticipata. Ristoranti, commercio, alberghi e attività turistiche in generale hanno bisogno di ripartire quanto prima possibile".

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Se la proposta del ministro Garavaglia dovesse concretizzarsi, inoltre, la Riviera perderebbe i turisti tedeschi, pronti a muoversi in massa – Covid permettendo – per la solennità della Pentecoste, che in Germania ha inizio il 23 maggio.

Ecco perché lo stesso ministro si è poi affrettato a specificare che il 2 giugno è solo una ‘data-limite’ e che, ove le condizioni lo consentiranno – ovvero nel caso di un passaggio in zona gialla – chi intende riaprire potrà farlo, pur nel rigoroso rispetto dei protocolli contro la diffusione del coronavirus. Sonoramente bocciata anche l’ipotesi – sempre lanciata venerdì dal ministro leghista – che le piccole isole italiane abbiano la precedenza nella campagna di immunizzazione, sul modello delle isole ‘Covid-free’ realizzate in Spagna e Grecia.

«È fondamentale che l’Italia intera sia Covid-free per consentire al turismo di ripartire", ha ribadito Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo dell’Emilia Romagna. "Dare priorità alle piccole isole significherebbe favorire soltanto alcune destinazioni, a discapito del resto del Paese". Sono tutti d’accordo, amministratori e albergatori romagnoli, nel sostenere che l’unica soluzione in grado di assicurare lavoro, economia e vera ripartenza è accelerare la campagna vaccinale nei tempi e nelle modalità previsti dal governo.