Colori regioni: le decisioni. Rt Italia scende a 0,97

Lombardia e Sardegna in zona arancione. Emilia Romagna, Marche, Veneto e Toscana non cambiano. Il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute

I colori delle regioni e le regole anti Covid di zona gialla, arancione e rossa

I colori delle regioni e le regole anti Covid di zona gialla, arancione e rossa

Bologna, 22 gennaio 2021 – Italia divisa in zone Covid e regioni tra color che son sospesi. Come ogni venerdì l'Istituto superiore di Sanità rende noti i dati del monitoraggio settimanale. Quelli di oggi si traducono in un abbassamento dell'indice Rt nazionale e in una "lieve diminuzione" dell'incidenza. Da questi e altri numeri discende poi la scelta dei colori delle regioni e le relative restrizioni, le regole da rispettare per arginare il famigerato Coronavirus. In questo contesto spicca il caso della Lombardia che tornerà in zona arancione, come il governatore Fontana aveva auspicato di finire.

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Emilia Romagna, Marche e  Veneto non cambiano colore e restano 'arancioni': il ministro Roberto Speranza sta per firmare l'ordinanza che come detto 'promuove' la Lombardia e fa finire la Sardegna in zona arancione. Il resto della cartina italiana resterà pressoché lo stesso. 

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Tra i primi aspetti della relazione resi noti, ce n'è uno negativo: 12 regioni hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, invece, è sceso sotto la soglia critica (30%). 

Si osserva, però, una “lieve diminuzione” dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni: 339,24 per 100.000 abitanti (04/01/2021-17/01/2021) contro 368,75 per 100.000 abitanti (28/12/2020-10/01/2021). Sebbene questa settimana il dato di incidenza settimanale non sia pienamente confrontabile con la settimana scorsa (per l'estensione dal 15/1/2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi), il fatto che “sia in diminuzione anche tenendo conto dei casi diagnosticati pure con test rapido è un segno di miglioramento epidemiologico”.

Rt Italia finalmente in calo

Nel periodo tra il 30 dicembre e il 12 gennaio l'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85-1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita. L'epidemia, però, resta in una fase delicata - avvisano i tecnici - e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.

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Complessivamente, sono quattro le Regioni con una classificazione di rischio alto (erano 11 la settimana precedente); 11 con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso. Due regioni (Sicilia e Puglia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibili con uno scenario tipo uno.

Le quattro a rischio alto sono Provincia di Bolzano (Rt 1,03), Sardegna (Rt 0,95), Sicilia (rischio alto con molteplici allerte di resilienza e Rt a 1,27) e Umbria (Rt 1,05). La Sardegna, di queste, è l'unica in giallo e si appresta a diventare arancione.

Sono undici le regioni a rischio moderato: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, che però ha un alto rischio di peggioramento, proprio come Marche, Molise, Trento e Val d'Aosta, e poi Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto. Proprio il Veneto, in zona arancione da oltre le due settimane canoniche, con un livello di rischio moderato e un Rt di 0,81, potrebbe ambire alla zona gialla.              

Altre regioni avrebbero i requisiti per scendere di colore, a partire dalla Lombardia che ha un Rt di 0,82 e una classificazione del rischio moderata (oggi è in fascia rossa), o il Lazio, passato in arancione per la prima volta e già con un Rt sotto 1 (0,94) e una classificazione di rischio "Moderata ad alto rischio di progressione a rischio alto". 

L'indice Rt regione per regione

A livello regionale, l'indice Rt più alto - sempre secondo la bozza del report settimanale - è quello del Molise (1,38), davanti a Sicilia (1,27), Valle d'Aosta (1,12), Basilicata (1,12), Puglia (1,08), Umbria (1,05), Abruzzo (1.05), Piemonte (1.04), Provincia autonoma di Bolzano (1.03), Calabria (1.02), Liguria (0,99), Marche (0,98), Toscana (0,98), Emilia Romagna (0,97), Sardegna (0,95), Lazio (0,94), Provincia autonoma di Trento (0,9), Friuli Venezia Giulia (0,88), Lombardia (0,82), Veneto (0,81) e Campania (0,76).

I nuovi colori delle regioni

Se l'Emila Romagna e le Marche resteranno quasi di certo in zona arancione, la Lombardia invece è pronta ad abbandonare la zona rossa: sarebbe finita in lockdown sulla base dei dati che la Regione ha inviato alla Cabina di Regia la settimana scorsa e che nelle ultime ore avrebbe rettificato. È quanto si apprende da due diverse fonti qualificate secondo le quali i dati della scorsa settimana, una volta analizzati dall'Iss sono stati validati dalla stessa Regione. Con una nota nella giornata di ieri, la Regione aveva fatto sapere di aver inviato una serie di “dati aggiuntivi” per “ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente”. E in effetti la relazione tecnica dell'Iss recita: "I dati della sorveglianza epidemiologica Covid-19 forniti dalla Regione Lombardia il 20 gennaio 2021 cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati dalla stessa Regione. Pertanto, una rivalutazione del monitoraggio si rende necessaria alla luce della rettifica fornita dalla Regione Lombardia".  In base all'ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, è fiducioso riguardo il passaggio in zona arancione. "Il governo non ha ancora deciso. Ci sono state una serie di valutazioni all'interno della cabina di regia, che dovrebbe a breve emettere un provvedimento e sembra, dai rumors che arrivano, che effettivamente la Regione Lombardia entrerà in zona arancione". 

Anche in Veneto cova il malumore: “Zona arancione prudenziale, i nostri parametri sono sempre stati da giallo”, insisteva ieri il governatore Luca Zaia. Ma, secondo quanto appreso dall'Ansa, la regione resta in arancione almeno per un'altra settimana.

In Sicilia (zona rossa) continua ad essere alto il numero dei decessi e dei contagi. Duro il governatore Nello Musumeci: “Se il contagio non dovesse abbassarsi, non escludo un lockdown come nella scorsa primavera”.

Le regole in zona gialla (in sintesi)

Negozi Aperti

Bar e ristoranti Aperti fino alle 18, poi asporto (alcol vietato) e consegna a domicilio fino alle 22

Parrucchieri e centri estetici Aperti

Visita agli amici Sì, una volta al giorno. Nella stessa auto due adulti e minori di 14 anni

Visita ai parenti Sì, anche più di una volta per urgenza. In auto due adulti e minori di 14 anni

Passeggiate e jogging Sì. Chiuse palestre e piscine. Aperti centri sportivi

 

Regole in zona arancione (in sintesi)

Negozi Aperti

Bar e ristoranti Aperti fino alle 22 solo per asporto (dalle 18 vietato l'alcol) e consegna a domicilio

Parrucchieri e centri estetici Aperti

Visita agli amici Sì, una volta al giorno nel proprio Comune. Nella stessa auto due adulti e minori di 14 anni

Visita ai parenti Sì, una volta al giorno nel proprio Comune. In auto due adulti e minori di 14 anni

Passeggiate e jogging Sì, nel proprio Comune. Chiuse palestre e piscine. Aperti centri sportivi

 

Regole in zona rossa (in sintesi)

Negozi Aperti alimentari, ottica, informatica, telefonia, profumerie, biancheria personale, giocattoli, librerie, fiorai

Bar e ristoranti Aperti fino alle 22 solo per asporto (dalle 18 vietato l'alcol) e consegna a domicilio

Parrucchieri e centri estetici Aperti solo i parrucchieri

Visita agli amici Sì, una volta al giorno. Nella stessa auto due adulti e minori di 14 anni

Visita ai parenti Sì, una volta al giorno nel proprio Comune. In auto due adulti e minori di 14 anni

Passeggiate e jogging Attività motoria nei pressi della propria casa e attività sportiva individuale. Chiuse le palestre