Coronavirus Emilia Romagna 17 aprile, altri 60 morti. "La malattia è meno grave"

Venturi: "Per la seconda volta i guariti sono più dei nuovi positivi". Quarantena: le strutture sicure e i posti disponibili. Fase 2, Bonaccini "Aziende aperte, bar e ristoranti chiusi"

Coronavirus, test sierologici per la verifica degli anticorpi (ImagoE)

Coronavirus, test sierologici per la verifica degli anticorpi (ImagoE)

Bologna, 17 aprile 2020 - "La malattia oggi è meno grave, i ricoveri diminuiscono ancora e questo ci fa sperare. Per la seconda volta negli ultimi tre giorni ci sono più guarigioni di nuove positività". E' ottimista il commissario ad acta Sergio Venturi nel consueto aggiornamento via Facebook in cui illustra i nuovi dati sul contagio da Coronavirus in Emilia Romagna. Il numero di morti continua ad essere alto (60, 23 uomini e 37 donne, ieri 55), ma - specifica ancora Venturi - "si riferiscono a due settimane fa. Oggi la malattia è più leggera". 

Qui gli aggiornamenti del 18 aprile - Leggi anche Coronavirus, Donini "La nostra caccia al virus, casa per casa"

In Emilia Romagna sono 21.834 i casi di positività al Coronavirus dall'inizio dell'emergenza, 348 in più rispetto a ieri. Aumentano le guarigioni: 366 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 116.826, 4.721 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia comunicati dalla Regione. 

Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.903), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 4 in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 7 nella provincia di Forlì-Cesena (5 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini.

Dei 60 decessi, 3 sono avvenuti nelle terapie intensive, 35 negli altri reparti dedicati ai malati Covid, uno nel proprio domicilio e 21 nelle strutture residenziali. "Questo quadro da certezza a quanto già sapevamo - ha spiegato Venturi - nelle strutture residenziali per gli anziani c'è l'oggettiva necessità di mettere in campo misure di isolamento e potenziamento delle attività. E' del tutto evidente che su questo stiamo lavorando".

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.274 a Piacenza (25 in più rispetto a ieri), 2.725 a Parma (27 in più), 4.090 a Reggio Emilia (37 in più), 3.301 a Modena (39 in più), 3.267 a Bologna (125 in più), 352 le positività registrate a Imola (4 in più), 744 a Ferrara (35 in più). In Romagna sono complessivamente 4.081 (56 in più), di cui 910 a Ravenna (6 in più), 780 a Forlì (28 in più), 600 a Cesena (5 in più), 1.791 a Rimini (17 in più).

Complessivamente, 9.048 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (22 in più rispetto a ieri). 309 i pazienti in terapia intensiva: 7 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-30).

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.346 (+366): 2.167 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.179 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

"Mascherine disponibili nelle farmacie"

Dal Dipartimento nazionale sono arrivate in Regione 300.000 mascherine chirurgiche, 90.000 mascherine ffp2, 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva (aria compressa) e 20 ventilatori per terapia sub-intensiva (turbina). Inoltre, è arrivata una donazione dal Vietnam di 2.500 mascherine chirurgiche destinate ai Comuni. "Anche nelle farmacie stanno tornando le mascherine chirurgiche", assicura Venturi. 

Stop ai test sierologici fai da te

Se qualcuno ritiene che sia stata violata la libertà individuale può fare ricorso". Il commissario Venturi replica in diretta Facebook alle critiche al divieto imposto dalla Regione Emilia-Romagna ai laboratori privati sui test sierologici per individuare il covid-19. Una misura annunciata in prima battuta dallo stesso Venturi nei giorni scorsi e varata definitivamente con una delibera dalla giunta Bonaccini nel pomeriggio di ieri.

"Io non credo di avere leso libertà a nessuno, ma la pensano come me anche i Carabinieri che nei giorni scorsi, prima della delibera della Regione, su indicazione del ministero della Salute hanno sequestrato in due luoghi diversi della regione questi kit". E' accaduto rispettivamente a Piacenza e in Romagna che i Nas abbiano eseguiti interventi di questo tipo.

I test sierologici, ribadisce Venturi, sono "un film degli ultimi 15 giorni di immunità del nostro organismo" non una diagnosi. E quindi, in caso di negatività "sappiate che bisogna farli ogni 20 giorni".

In caso di positività  (riscontrata in circa il 4% del personale sanitario sottoposto ai test negli ultimi giorni) invece va fatto il tampone per la verifica. "Una garanzia che i laboratori privati non possono dare", sottolinea il commissario, che ricorda anche come tra i tanti kit in circolazione (che comprende una "accozzaglia di test inutili se non dannosi") il sistema sanitario pubblico abbia selezionato quelli ritenuti più attendibili. 

In ogni caso, "non abbiamo vietato nulla ai datori di lavoro, ma abbiamo bisogno di certificare le condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini". Per questo le imprese che vorranno sottoporre ai test i loro dipendenti dovranno presentare alla regione il tipo di esame da effettuare e il laboratorio (anche privato) che li svolgerà. "Diremo anche dei no, perché questo fa parte della nostra responsabliità", afferma ancora Venturi.

Corsa e passeggiate

"Non mi permetterei mai di parlare di apertura i parchi, so cosa vuol dire aprire un parco e so cosa vuol dire correre". Dopo aver spezzato una lancia per le uscite dei più piccoli, oggi Venturi torna sul punto e chiarisce: "Io ho parlato di passeggiate, che potrebbero essere un primo passo".

Niente parchi dunque, al momento, almeno secondo l'autorevole opinione del commissario. "Io riaprirei anche la corsa, così come la bicicletta, il problema è che poi le persone si mettono insieme. Come Forrest Gump". Nella celebre scena del film di Robert Zemekis, infatti, "c'è lui che si mette a correre, gira gira e alla fine sono 300 persone che corrono tutti insieme".

Venturi risponde ai cittadini che lo hanno incalzato sull'argomento. "Non so cosa succede adesso sui bambini, non ho la potestà di emanare provvedimenti. Ma è un argomento all'attenzione", sottolinea. Anche dell'attenzione del governatore Stefano Bonaccini. "Probabilmente il presidente ne ha anche parlato con le altre Regioni e col Governo. Mi pare ci sia consapevolezza ormai da parte di tutti, si cerca di andare in sicurezza in una fase diversa della malattia", dice ancora Venturi.

Quarantena sicura, le strutture disponibili in Emilia Romagna

Quarantena sicura, la Regione in campo per contenere i contagi domestici e nelle residenze per anziani, i due fronti più caldi nella lotta al Coronavirus. Sono già oltre 1.000 i posti disponibili, da Piacenza a Rimini, per offrire alle persone che non hanno un domicilio adeguato o che vivono in strutture dove tale isolamento non può essere garantito in sicurezza una collocazione alternativa in cui trascorrere la quarantena o il periodo necessario alla completa guarigione, con doppio tampone negativo. Alberghi, soprattutto, ma anche posti disponibili in strutture private e case protette dedicate esclusivamente a pazienti covid-positivi, Ospedali di comunità.

I numeri. Dall’analisi dei dati regionali da inizio epidemia è emerso che, per quanto riguarda le persone positive a Covid-19 che abitano con conviventi in quarantena a domicilio, i contagi rappresentano in media l’11,4% di quelli totali. Una percentuale che si alza al 18% considerando invece i dati dal primo aprile ad oggi; dato che dimostra come, nonostante una riduzione del numero dei contagi, la componente relativa a questa tipologia risulti sempre più rilevante.

Nel caso delle strutture residenziali sociosanitarie, la componente di contagi rilevata rappresenta il 7% di quelli avvenuti dall’inizio dell’epidemia. Anche in questo caso, nel periodo compreso fra il primo di aprile e oggi l’incidenza sul totale è aumentata, raggiungendo il 15%.

Come trascorrere la quarantena. Il problema della quarantena si pone se il domicilio è inadeguato a causa, ad esempio, dell’assenza di un bagno e/o camera separata da riservare a ciascuna persona posta in isolamento, oppure della presenza di numerose persone che ci vivono (più di 3, salvo abitazioni molto spaziose e confortevoli), oppure anche in presenza di condizioni igienico-sanitarie precarie. Altra situazione per cui occorre scegliere una situazione alternativa, è quella in cui la persona non offre garanzie di affidabilità rispetto alla capacità – o volontà – di mettere in atto e rispettare le indicazioni per la corretta realizzazione dell’isolamento. Oppure, ancora, se si è in presenza di un nucleo familiare all’interno del quale ci sono una o più persone, anche se negative, non in grado di garantire il rispetto delle misure di quarantena. Per affrontare in modo adeguato questi problemi, ai pazienti positivi che non necessitano di ricovero sarà proposto di trascorrere la quarantena in alberghi riservati. Chi non vorrà accettare questa indicazione, dovrà firmare una dichiarazione in cui formalizza il rifiuto.

Per quanto riguarda le strutture residenziali sociosanitarie, sono previste diverse opzioni. Nei casi in cui l’isolamento interno non possa essere garantito, in collaborazione con i gestori, le Aziende sanitarie dovranno individuare collocazioni alternative da definire sulla base del numero dei soggetti da trasferire e della loro tipologia (negativi, positivi, paucisintomatici). In particolare, per i pazienti positivi attualmente degenti nelle Cra si profilano tre percorsi: il trasferimento presso Cra esclusivamente dedicate a pazienti affetti da Covid 19; ricovero presso strutture sanitarie private convenzionate con il Servizio sanitario regionale della rete Aiop, come già avvenuto in casi critici; la permanenza nella stessa Cra, purché al suo interno vi sia la possibilità di garantire l’assoluto isolamento dei pazienti Covid rispetto agli altri degenti e l’impiego di personale dedicato solo al reparto isolato.

Qui sotto l'elenco delle strutture con posti disponibili:

Bonaccini e la fase 2

Sì alle aziende, a partire da automotive, ceramiche e moda, i settori a più alto tasso di export. No per ora, invece, alla riapertura di bar e ristoranti. Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini lo ha confermato ieri durante una intervista a Tagadà, su La7.

"Bisogna cercare di decidere alcune filiere piuttosto che altre perché ad esempio ciò che crea assembramenti a mio parere va evitato", ha sottolineato Bonaccini. "Non mi sentirei mai di riaprire tra pochi giorni, anche se il Governo lo decidesse, i ristoranti e i bar".

Il modello per la fase 2 è la Granarolo. "Una grande impresa - la cita Bonaccini - che ha 2.000 dipendenti sparsi in tutta Italia, non ha mai chiuso e ha avuto casi" di infezioni da Covid-19 "che si contano sulle dita di una mano".

Quanto al turismo, ha detto ancora il governatore, "è il settore più complicato da far ripartire" per lo stop ai collegamenti e le necessità di distanziamento sociale. Rispetto a questo "noi abbiamo un piccolo vantaggio per quando si ripartirà, avere il 70% di turismo nazionale". 

"Insieme al governo stiamo lavorando a un piano che preveda bonus vacanza alle famiglie da spendere sul territorio nazionale, ammortizzatori sociali, sospensione delle scadenze fiscali e tributarie, credito d'imposta. Intanto, in attesa della ripartenza, abbiamo già stanziato 2 milioni di euro per sanificazione delle strutture ricettive", ha aggiunto su Facebook il Governatore.

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Supermercati aperti domenica 19 aprile, chiusi il 25 aprile e Primo Maggio

La Regione Emilia-Romagna ha firmato nei giorni scorsi un'ordinanza che consente dal 19 aprile la riapertura dei supermercati e ipermercati nei festivi e prefestivi, limitatamente a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita di generi alimentari, di prodotti per l’igiene personale, pulizia e igiene della casa, articoli di cartoleria: l'accesso è consentito solo a queste attività.

Il 25 aprile e il 1° maggio sono sospese tutte le attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso, comprese le attività di vendita di prodotti alimentari. Rimangono aperti solo farmacie e parafarmacie, edicole e distributori di carburante.

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