Coronavirus Emilia Romagna, Donini "La nostra caccia al virus, casa per casa"

L’assessore regionale: "Via alla nuova fase, serve stanare il morbo nel territorio con le Unità operative. Anche nelle residenze per anziani"

Raffaele Donini, assessore alla sanità: si è contagiato pochi giorni dopo l’insediamento

Raffaele Donini, assessore alla sanità: si è contagiato pochi giorni dopo l’insediamento

Bologna, 18 aprile 2020 - Concentrato, determinato, il cuore buttato oltre l’ostacolo. Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, il Covid-19 l’ha visto da vicino, vicinissimo. Il contagio un mese e mezzo fa, il lavoro da casa e poi subito in ufficio a coordinare di nuovo il suo assessorato. Con lui tracciamo un’analisi all’alba della fase 2, anche per il sistema sanitario.

Leggi anche Bonus vacanze, fino a 500 euro per i turisti - Italia, i dati aggiornati - La strage che il bollettino non dice   

Assessore Donini, qual è il bilancio dell’emergenza arrivati a metà aprile? "Il dato che lascia senza fiato è quello delle vittime. Nessuna parola è in grado di alleviare il dolore di migliaia di famiglie. Però in questi giorni stiamo vincendo una prima battaglia. A oggi il numero dei guariti è decisamente più elevato del numero dei ricoverati. E sono in netta diminuzione sia i ricoveri in terapia intensiva, sia gli arrivi al pronto soccorso per sospetto Covid. Ora, si tratta di fare un nuovo passaggio fondamentale, andando a stanare il virus sul territorio, principalmente nelle case dei cittadini e nelle residenze sociosanitarie per anziani con le Unità Operative". Test sierologici, verso quali altre categorie potrebbe allargarsi la platea dei destinatari? Potrebbero essere estesi anche fuori dalle ex zone rosse? "Dopo la campagna di screening sugli operatori sociosanitari in corso, includeremo Forze dell’ordine, Polizie locali, guardie carcerarie e Vigili del Fuoco. Abbiamo anche deliberato la possibilità dei datori di lavoro di effettuare test seriologi da noi autorizzati ai lavoratori"

Leggi anche Emilia Romagna, il bilancio del contagio - Sos raccolta frutta. Subito migliaia di braccia

L’economia si prepara alla fase 2, quale sarà la nuova fase della Sanità regionale? "La sanità è chiamata a un cambiamento di passo. Niente potrà essere come prima. È necessario ridare valore alla medicina territoriale, quella che parte dai medici di base, che utilizza la rete delle strutture sul territorio e che riesce a mettere a fuoco sul nascere le situazioni che possono complicarsi. È necessario irrobustire l’assistenza territoriale, sociale e socio-sanitaria" Come dovrà cambiare la Sanità? Basta tagli e ossigeno alle assunzioni? "Le rispondo con un semplice dato: tra il 2016 e il 2019 abbiamo assunto a tempo indeterminato 13mila persone all’interno del Servizio regionale. E ben 4mila erano stabilizzazioni. E dall’inizio dell’emergenza, grazie a bandi nazionali e regionali, ci sono state ulteriori 2.529 nuove assunzioni in sanità in regione, di cui 484 medici, 1291 infermieri, 593 operatori socio sanitari e altri 161 professionisti di altri ambiti. A questo si aggiunge un bando per medici e infermieri formati all’estero". Medici e infermieri stanno facendo l’impossibile, il premio dei 65 milioni di euro è un passaggio rilevante. "È un atto dovuto da parte nostra e non sarà neanche l’ultimo. È un premio che certo non li ripaga del sacrificio, ma credo testimoni la vicinanza dell’istituzione ai nostri straordinari professionisti. Quando li incontro nei reparti, nelle mie visite istituzionali, rimango sempre colpito dalla generosità degli operatori sanitari, in qualsiasi ruolo".  

Hub nazionale Covid, può darci qualche dettaglio in più? "È una rete di terapie intensive con nuovi 146 posti letto. Questa rete sarà permanente, rimarrà a disposizione dell’Emilia-Romagna e del Paese. Sarà utile per eventuali nuove ondate di epidemia o per situazioni analoghe. Sono coinvolti l’Ospedale Maggiore di Parma, il Policlinico Sant’Orsola e l’Ospedale Maggiore a Bologna, il Policlinico e l’Ospedale Civile di Baggiovara a Modena e l’Ospedale Infermi a Rimini. A questi si aggiungeranno ulteriori 45 posti a Piacenza. Entro inizio giugno tutti i posti saranno attivati" Case di riposo per anziani, un problema aperto. Cosa si può fare ulteriormente per frenare questa emorragia di contagi? "Ho proposto tamponi a tappeto laddove ci sono focali per individuare tempestivamente i positivi. Fino a ora ne abbiamo fatti più di 7mila, andremo molto oltre. Utilizzeremo la disponibilità delle strutture ospedaliere private accreditate per trasferirvi pazienti Covid in misura consistente, fino a diverse centinaia di persone. E chiederemo al sistema delle Cra pubbliche e private di collaborare anche tra di loro per individuare soluzioni adeguate. Per combattere i contagi in casa, si deve dare la possibilità ai malati di trascorrere la quarantena in strutture esterne, come gli alberghi, nel caso in cui la situazione lo richieda per evitare rischi ai familiari" Come sta proseguendo il lavoro con il commissario Venturi? Come vi coordinate? "Ci sentiamo tutti i giorni e condividiamo le strategie e l’obiettivo comune di vincere questa battaglia. Ho l’orgoglio di lavorare al fianco di un professionista di così grande esperienza"