Coronavirus Marche 24 aprile, altri 76 positivi e 9 decessi

Crescono però i guariti e diminuiscono i ricoveri. Cerisciolli: "Governo in constante ritardo"

Coronavirus, altri 9 morti nelle Marche (FotoFiocchi)

Coronavirus, altri 9 morti nelle Marche (FotoFiocchi)

Ancona, 24 aprile 2020 - Sono 76 i nuovi casi positivi al Coronavirus nelle Marche. Nove i decessi registrati nelle ultime 24 ore. Si registra un incremento nel numero dei nuovi contagi giornalieri considerando che ieri erano 28 ma in parte è dovuto al maggiore numero di tamponi effettuati. Se infatti 24 ore fa i positivi erano 28 su 1.130 tamponi esaminati (2%) oggi sono 76 su 1.440 test effettuati (5%). In base ai dati forniti dal Gores il numero dei casi positivi nella regione da inizio emergenza è salito a 6.028 su 33.113 test effettuati.

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Dal 9 aprile gli incrementi giornalieri sono stati di 127 (12% dei test effettuati), 92 (9%), 78 (17%), 45 (10%), 77 (12%), 79 (7%), 86 (8%), 53 (4%), 48 (4%), 57 (6%) 51 (5%), 47 (3%), 28 (2%) e, appunto, 76 (5%). 

Sono 9 i decessi registrati nelle ultime 24 ore: 4 nella provincia di Pesaro e Urbino (due donne di Fano, una di 92 anni, l'altra di 63; una 87enne di Tavulllia e una 78enne di Mondolfo), 2 nel Maceratese (due donne recanatesi di 91 anni), 2 nell'Anconetano (un uomo 56enne di Jesi e una donna di 92 anni di Ancona) e uno nel Fermano (una donna 78enne di Fermo).

Così sono distribuiti i casi di positività: 1.785 ad Ancona (+17), 2.401 a Pesaro Urbino (+27), 976 a Macerata (+20), 412 a Fermo (+10) e 275 ad Ascoli Piceno (+1). Degli oltre 6.000 positivi 2.507 (+75) vivono in condizioni di isolamento domiciliare, 1.890 (+25) sono guariti o perlomeno sono stati dimessi dalle strutture ospedaliere e proseguiranno il percorso di guarigione a casa e 766 sono i ricoveri (-22). Tra quest'ultimi 61 sono in reparti di terapia intensiva (-10): otto a Pesaro Marche Nord, 20 ad Ancona Torrette, tre a Senigallia, sei a Fermo, sei a Civitanova Marche, quattro a Jesi, uno a Urbino, cinque a Camerino, sei a San Benedetto del Tronto e due all'Inrca di Ancona.

I ricoveri in reparti semi intensivi sono 165 (=) con picchi a Pesaro Marche Nord (70) e Ancona Torrette (47), mentre quelli in aree post critiche sono 226 (-3) concentrati in particolare a Galantara di Pesaro (60) e alla Rsa Campofilone di Fermo (60). I decessi, in attesa del bollettino serale del Gores, sono 865. Sono invece oltre 8mila le persone poste in isolamento domiciliare. Si tratta di 8.083 persone (4.499 asintomatici e 3.584 sintomatici) tra cui 1.244 operatori sanitari.

La provincia più interessata è quella di Pesaro Urbino con 4.374 persone, seguita da quella di Ancona con 1.912, Macerata con 1.012, Fermo 479 e Ascoli Piceno 306. Da inizio emergenza sono 25.597 le persone che sono state o sono tuttora in isolamento domiciliare.

Ceriscioli: “Governo in costante ritardo”

“Trovo un costante ritardo del Governo nel dare le risposte. Le linee guida per la riapertura dovevano essere date già da due settimane. Non è che poi non si possa condividere l'orientamento, ma se non c'è un tempismo esatto, specie in una fase così che avanza a tamburo battente, il pericolo è di dare risposte in maniera non coordinata”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli intervistato da Sky Tg 24.

“Io quello che chiedo al Governo, che è un pò il problema del sistema Italia - ha aggiunto - è di avere tempi compatibili con quello che ci chiedono le imprese, i cittadini, l'emergenza. Andare fuori tempo - ha sottolineato - oggi non è consentito, e se uno ha uno spazio di autonomia chiaramente lo utilizza”. Stesso ritardo, secondo il presidente della Regione Marche si è registrato sui test sierologici: “Due settimane fa si diceva 'è imminente, vi diamo le linee', noi oggi ancora non abbiamo le linee sui test. Questo - ha ribadito - ci costringe ad agire ognuno per contro proprio, che non è l'ideale, ma certo è meglio di non fare nulla”.

Morani: "Non ho condiviso l'incarico a Bertolaso"

"Non ho condiviso l'incarico a Bertolaso poiché credo che nelle Marche ci siano personalità che hanno dimostrato sul campo e, in particolare, nella Protezione Civile le loro capacità e professionalità e ho trovato del tutto incomprensibile avere affidato la raccolta delle donazioni private all'ordine dei Cavalieri di Malta invece che alla Protezione civile nazionale. Sarebbe certamente stato più trasparente affidarsi ad un organismo pubblico". Così con un lungo post su Facebook il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessia Morani, esprime le sue considerazioni sul progetto dell'ospedale Covid temporaneo che la Regione Marche sta realizzando alla Fiera di Civitanova Marche avvalendosi, così come fatto dalla Lombardia, del supporto dell'ex capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso.

Dopo le considerazioni su Bertolaso la dem marchigiana esprime perplessità anche sulla reale necessità dell'opera. "Nel momento in cui è stata annunciata ho creduto che fosse un intervento opportuno e tempestivo - scrive Morani-. Io stessa mi sono spesa per un ospedale da campo militare che è stato poi installato a Jesi. È passato, però, molto tempo e la struttura a Civitanova ancora non c'è. Anche la fase acuta del contagio è passata: oggi nelle Marche abbiamo 61 pazienti in terapia intensiva. E allora mi chiedo se quella struttura per come è stata pensata abbia ancora oggi senso?".

Così come suggerito da alcuni comitati di cittadini territoriali e dalla Cgil Marche, Morani sembra preferire investimenti sugli ospedali esistenti. "Mi chiedo se non varrebbe la pena utilizzare le donazioni dei marchigiani per rafforzare le strutture ospedaliere esistenti: quei posti di terapia intensiva e sub intensiva potrebbero essere creati all'interno dei nostri ospedali pubblici allargando ed affiancando i moduli preesistenti - continua Morani -. Avremmo così le risorse per rafforzare i nostri ospedali e saremmo preparati se dovesse malauguratamente presentarsi una nuova fase acuta di contagio. Se poi la struttura di Civitanova dovesse essere invece utilizzata per alleggerire gli ospedali perché non utilizzare a questo scopo strutture già pronte come Villa Fastiggi e Campofilone solo a titolo d'esempio". In questo modo secondo Morani "risparmieremmo molte risorse e avremmo anche più posti di quelli previsti a Civitanova".