Coronavirus Veneto fase 2, Zaia "Siamo pronti"

La ricetta di Zaia: "Faremo per gradi, ma già oggi abbiamo fatto una prova generale"

Produzione in fabbrica al tempo del coronavirus

Produzione in fabbrica al tempo del coronavirus

Bologna, 8 aproile 2020 - Il Veneto è pronto a ripartire: la fase due è definita. “Abbiamo un piano pronto per le imprese, con monitoraggio e affiancamento. Deve essere affinato, ma è pur vero che nella sua totalità è completato. Cercheremo di capire come si evolve la situazione”. L’annuncio arriva dal governatore del Veneto, Luca Zaia.

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Per dare il via ufficiale, si attende Roma. “Tutti mi chiedono cosa accadrà dopo il 13 – sottolinea Zaia - , io dico che accadrà quel che il governo deciderà perché tutte le competenze dipendono da governo”. Comunque “da lunedì ci sarà il Dpcm che dirà se riaprire o richiudere”. Intanto, "ormai una prima prova di riapertura l'abbiamo fatta, il traffico di oggi penso che sia al 70% del normale. In autostrada da Conegliano a Mestre prima trovavo tre o quattro macchine, ora  ne ho viste almeno un migliaio", spiega Zaia critico rispetto "al vulnus presente nel dpcm che ha lasciato alle Prefetture la gestione delle deroghe per l'apertura delle aziende", prevedendo la formula del silenzio assenso, che in mancanza di risposta ha dato la possibilità di ripartire".

Quanto al come il Veneto ripartirà, Zaia ipotizza “che si possa fare per gradi, sempre con il supporto scientifico evitando, ribadisco, il rischio della ricaduta come avvenuto a Hong Kong". Del resto sono “due i grandi fattori” da cui dipende la fase due “un modello sanitario diverso dagli altri paesi e, dall'altro, credo che il clima non sia irrilevante. Vivere la pandemia in fase primaverile è meglio che in una fase invernale, con 22-23 gradi, penso che il virus non se la passi bene, penso e spero. Se fosse successo in autunno, in concomitanza con l'influenza annuale sarebbe stata una strage” Sempre sulla riapertura, il governatore del Veneto rileva come “sia prudenziale dare indicazioni diverse per fasce d'età. Certo è che se dovessimo scegliere chi far uscire per primi, i primi ad averne titolo sarebbero i ragazzi in assoluto. Ovviamente spero che potranno uscire tutti".

Infine il punto sulle mascherine. Il Veneto ne ha "24,5 milioni, quindi accettiamo donazioni,i ma non siamo al momento nelle condizioni di comprarne altre". Per abbassarne il prezzo della vendita al dettaglio la soluzione migliore è liberalizzarle. “Deve essere revocato il sequestro delle mascherine non destinate alla Protezione civile e alla sanità, almeno per quelle chirurgiche", in modo che "anche i supermercati le possano vendere". Sarà lo stesso mercato a far rientrare i prezzi.