Coronavirus, un farmaco per combattere il virus in casa

Da ieri si può intervenire anche a Modena con una terapia a base di idrossiclorochina, che punta a ridurre le complicanze della malattia

Emergenza Coronavirus, ospedale di Vignola

Emergenza Coronavirus, ospedale di Vignola

Modena, 8 aprile 2020 - Attaccare il Coronavirus fuori dall’ospedale, nella sua fase iniziale, andando casa per casa. E’ il senso della terapia che, sulla base di un protocollo approvato dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, verrà proposta anche dall’Ausl di Modena, come già successo a Bologna e a Piacenza. "Si tratta – spiega l’azienda – di una terapia per l’infezione da Coronavirus a base di idrossiclorochina che pare possa migliorare l’evoluzione della malattia, riducendone le complicanze. In questa circostanza l’utilizzo è previsto dall’Aifa nella modalità cosiddetta ’off-label’, vale a dire che è consentito unicamente nell’ambito del piano nazionale di gestione dell’emergenza".

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L’Ausl precisa che "i cittadini non devono attivarsi diversamente da quanto accaduto finora". Rimangono dunque valide le indicazioni previste: "Chi presenta sintomi sospetti come, in particolare, febbre alta (più di 38), tosse stizzosa, grande stanchezza, alterazione dell’olfatto e del gusto, è bene che contatti telefonicamente il proprio medico di Medicina Generale" negli orari previsti; nei festivi, prefestivi dopo le 10 e negli orari notturni è disponibile invece la guardia medica, contattabile telefonicamente in ogni distretto. Poi, "in caso di un repentino peggioramento di sintomi e difficoltà respiratorie o qualsiasi situazione riconosciuta come emergenziale è bene contattare il 118", continua l’azienda.

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"Non si tratta di una ‘cura miracolosa’ in grado di sconfiggere il virus – mette in chiaro l’Ausl –, né di farmaci che possono essere reperiti autonomamente, ma di una terapia che, previa valutazione del rapporto rischio-beneficio come accade per ogni farmaco, può essere prescritta a particolari categorie di pazienti, dal medico di Medicina Generale che effettua la prima anamnesi dei sintomi comunicati dal cittadino. Su tutto il territorio – aggiunge l’azienda – sono già attive le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), a supporto di questa attività: presenti in ogni distretto della provincia di Modena, potranno recarsi direttamente al domicilio per somministrare la terapia".

Le linee di indirizzo per l’uso terapeutico emanate dall’Aifa, riportate anche dal ministero della Salute, prevedono che, in questa fase di emergenza, considerate le premesse relative al suo utilizzo, esso possa essere considerato sia nei pazienti Covid-19 di minore gravità, gestiti a domicilio, sia nei pazienti ospedalizzati: il medico prescrittore dovrà valutare caso per caso il rapporto rischio-beneficio.  

Intanto a Vignola è stato attivato un Pronto soccorso prefabbricato unico nel suo genere, progettato ex novo e adeguato alle esigenze di assistenza relative all’emergenza Coronavirus, per il trattamento di casi sospetti o confermati di Covid-19. Collocato all’esterno dell’Ospedale di Vignola e ultimato ieri, permetterà di migliorare la qualità dell’assistenza e la sicurezza per i pazienti e per gli operatori sanitari. La struttura è stata acquistata attraverso il fondo di un milione e mezzo di euro messo a disposizione della sanità locale dalle quattro Fondazioni modenesi e allestita grazie al grande lavoro di squadra fra Servizio Tecnico, Ingegneria clinica dell’Azienda Usl e ditte locali. Si tratta di un edificio di circa 72 mq, con 4 ambulatori a pressione negativa, accettazione, locale operatori, zona pulito e zona sporco, zona attrezzature diagnostiche. La presenza di diversi ambulatori a pressione negativa, in particolare, è volta a ridurre ulteriormente il rischio di contagio: consente infatti di limitare la diffusione degli agenti patogeni di pazienti infettivi, evitando, ad esempio, che a ogni apertura della porta della stanza l’aria interna possa contaminare quella esterna.