Covid, contagi in calo. "Ma l’autunno è imprevedibile"

Raffaella Angelini, direttrice dell’Igiene pubblica della Romagna: "Con questo virus non si può mai stare tranquilli. Probabili nuove varianti"

Ravenna, 27 luglio 2022 - Il peggio è passato: tutti i segnali legati alla pandemia suggeriscono che l’ondata estiva dei casi stia calando. Ed era ora. Certo, ormai abbiamo capito che col Covid non si può mai stare tranquilli: lo sa bene Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità e Igiene pubblica dell’Ausl Romagna.

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Angelini, davvero c’è un calo dei casi o la gente non denuncia la propria positività per andare in vacanza?

"Direi che ci sono entrambi gli elementi. Il calo è reale, ma probabilmente è già da un pezzo che non vediamo tutti i casi che ci sono, perché molte persone fanno il test a casa e poi non comunicano la positività. Però sul fatto che ci sia un calo dobbiamo fidarci: la tendenza è la stessa in tutta Italia e in Emilia-Romagna".

Va meglio, insomma

"Calerà lentamente perché in genere la curva cresce velocemente ma poi non cala altrettando rapidamente. È un andamento che conosciamo".

Sarà un agosto tranquillo, quindi?

"Tranquillo per modo di dire: i contagi sono in calo, non azzerati. Vuol dire solo che non sono in crescita rispetto ai giorni precedenti. Non ci aspettiamo che aumentino di nuovo, ma in Romagna abbiamo ancora 1.200 casi al giorno, mica pochi, anche se i più con sintomatologia insignificante".

Che autunno ci aspetta?

"Difficile rispondere. Ci sono tante variabili che non conosciamo. Se non arrivassero nuove varianti potremmo anche essere cautamente ottimisti: stiamo facendo le quarte dosi, molti hanno avuto il virus e hanno un livello di immunità alto... Il Covid però ci ha insegnato a non essere mai troppo tranquilli. È difficile fare previsioni che non vengano smentite clamorosamente".

Troppe variabili in gioco?

"Nessuno si aspettava un’ondata estiva: non c’era mai stata. Eppure..."

La variante Centaurus potrebbe essere la prossima dominante?

"Viene guardata con molta attenzione, è stata dentificata in molti Paesi ma non ha preso piede velocemente come hanno fatto altre prima di lei. Forse non sarà questa la prossima grande variante, ma è probabile che ce ne sarà un’altra".

Difficile fare previsioni, insomma?

"Ci sono molte variabili in gioco. Ci saranno o non ci saranno nuove varianti? La copertura della popolazione sarà sufficiente a tenere il virus sotto controllo? E le persone che ora stiamo invitando alla vaccinazione aderiranno per arrivare all’autunno coperti, almeno nei confronti degli effetti gravi della malattia? Saranno disponibili veramente vaccini più adatti alle nuove varianti? E in tal caso quando? Queste sono tutte variabili che possiamo combinare in maniera molto differente, ed è difficile capire quale sarà l’effetto alla fine. Dobbiamo mantenere un livello di sorveglianza che consenta di intercettare i fenomeni nel tempo più rapido possibile".

Come va la campagna vaccinale delle quarte dosi?

"Stiamo vedendo un netto aumento delle persone che accedono ai centri vaccinali. Gli appelli stanno dando frutti, ma contemporaneamente è cresciuta anche la platea a cui ci rivolgiamo".

Di quali numeri parliamo all’incirca?

"La settimana scorsa abbiamo fatto circa 7.500 vaccinazioni in Romagna, a inizio luglio erano meno di 2.500. Per Ravenna abbiamo a ieri 9.377 persone in lista per vaccinarsi, e di questi 1.180 avevano più di 80 anni: sono i ’ritardatari’, quelli che potevano fare la quarta dose già a febbraio e marzo. Gli altri hanno tra i 60 e i 79 anni. La gente sta rispondendo, vedremo se sarà sufficiente a evitare grossi carichi sull’ospedale".